da Roma
La legge finanziaria è nata nella notte del 29 settembre fatta di 170 articoli. Quando lha firmata Giorgio Napolitano, il 1º ottobre, era già diventata di 223 articoli. Alla fine di questa settimana, il Capo dello Stato sarà chiamato a promulgare un testo composto da 1364 commi, ben diverso da quello che ha conosciuto due mesi fa. Con «forzature» legislative non secondarie, al punto da convincere il Procuratore generale della Corte dei Conti a scrivere a mezzo Parlamento per i rischi prodotti dalla norma che introduce la prescrizione dei reati contabili, approvata al Senato. Norma sulla quale il presidente della Repubblica ha chiesto spiegazioni allinquilino di Palazzo Chigi, convocato ieri al Quirinale. A un Napolitano, molto preoccupato per i risvolti di questa vicenda, il Professore ha assicurato che il governo provvederà subito con un decreto: una svista, un «errore tecnico» che verà velocemente corretto.
«Una cosa è sicura - garantisce Michele Ventura, relatore di maggioranza alla Camera - non ci sarà una quarta lettura della finanziaria. E comunque - precisa - il problema è del governo, dovrà fare un decreto» per correggere la norma sulla prescrizione. E qui arriva la prima delle «forzature» legislative. Lobbiettivo del governo è quello di far pubblicare a ridosso del Natale la finanziaria sulla Gazzetta ufficiale. A quel punto, il Consiglio dei ministri del 27 dicembre prossimo, vara un decreto legge che modifica la norma sulle prescrizione per i reati contabili. Così, il 1° gennaio - quando la legge finanziaria entrerà in vigore - la norma in questione non avrà effetto.
Non è lunica «forzatura». Per esempio, lultimo comma della manovra stabisce che tutte le norme della manovra entrano in vigore il 1° gennaio, tranne una. Quella che trasferisce sul deficit di questanno il costo delle emissioni di Infrastrutture Spa (13 miliardi di euro). Questa norma entrerà in vigore il giorno della pubblicazione della finanziaria, attesa per il 24 o il 26 dicembre. Il Poligrafico dello Stato, infatti, si è già attrezzato per stampare la Gazzetta ufficiale nei giorni di festa. La pubblicazione il giorno di Santo Stefano rappresenta un altro record (negativo) di questa manovra.
Ma non è finita. I deputati hanno scoperto ieri, prendendo in mano il testo licenziato dal Senato, che misure da loro bocciate in prima lettura perché giudicate «inammissibili», sono state infilate a Palazzo Madama. I casi sono almeno una ventina. E vanno dal potenziamento delle attività antidoping allistituzione di un Segretariato per il ministero dei Beni Culturali, alla creazione di una nuova direzione presso il ministero della Difesa.
In mezzo ci sono gli stanziamenti per la linea ferroviaria Aosta-Chivasso; lassunzione a tempo indeterminato dei guardiaparco abruzzesi, e per restare in materia, anche la regolarizzazione dei forestali calabresi e non. Nella finanziaria trovano spazio anche interventi a favore dell«apicoltura nomade»; e viene raddoppiato il volume daffari al di sotto del quale gli agricoltori possono vendere direttamente i loro prodotti. I deputati hanno scoperto anche che il Senato ha modificato i compiti del Museo della Shoah, cosa a loro resa impossibile in quanto un medesimo emendamento era stato giudicato «inammissibile» in prima lettura; e valido nella seconda a Palazzo Madama. E la manovra prevede pure che un comitato presso Palazzo Chigi dovrà stabilire a chi assegnare una medaglia donore fra i cittadini deportati ed internati nei campi di concentramento nazisti.
Insieme a Prodi, Padoa-Schioppa e Visco, un altro esponente della maggioranza è il protagonista di questa legge finanziaria. È il senatore, eletto in Argentina, Luigi Pallaro. Aveva chiesto 14 milioni per gli italiani nel mondo, altrimenti non avrebbe votato la finanziaria.
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