Reazioni Formigoni: «Scelta sbagliata». Ma gli ebrei: «Non rifiutare luogo di culto»

La proposta avanzata dal presidente del centro islamico di viale Jenner a Milano, Hamid Shaari, di presentare una lista civica per le prossime elezioni amministrative non convince nessuno dei politici milanesi. «Non mi sembra una grande scelta - riflette il presidente della Regione Roberto Formigoni - non è il caso di fare partiti di tipo etnico». «Credo che sia meglio ragionare all’interno delle differenti opzioni politiche e delle differenti culture» osserva Formigoni.
Sulla stessa linea la Lega: «La lista proposta dagli esponenti di viale Jenner - dice Andrea Gibelli, che di Formigoni è il vice - rappresenta una sottile provocazione politica che si può sintetizzare in questo modo: o ci concedete quello che vogliamo o veniamo in Consiglio comunale a condizionarvi politicamente».
Ma anche a sinistra la lista di Shaari non convince. «Lo Stato italiano è laico - il parere di Roberto Caputo del Pd - e quindi è pericoloso mettere in campo una lista che abbia connotazioni unicamente religiose. Questo non serve all’integrazione, anzi crea steccati profondi e risulterebbe quindi controproducente». Per quanto riguarda la moschea, però, le sollecitazioni a trovare una risposta arrivano anche da comunità religiose diverse da quella musulmana: «Per il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana Giuseppe Laras è sbagliato mettere ostacoli alla costruzione della moschea a Milano». «Continua ad esserci in Europa un problema con gli stranieri - ha detto Laras in un’intervista al Giornale Radio Rai -. E questo si spiega con la crescita degli islamici e con le problematiche connesse con la presenza dei rom e degli zingari».

«È di questi giorni il problema di Milano - ha aggiunto - dove il sindaco si rifiuta di aiutare a costruire la moschea. Ci sono segnali di insofferenza e violenza da parte di gruppi violenti nei confronti degli stranieri, degli extracomunitari. Sono tutti segnali niente affatto belli che ci consigliano di stare molto vigili».

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