Le reazioni L’appello di Fini: «Respingete chi turba la democrazia»

No alla violenza. Il mondo politico condanna i nuovi atti terroristici, esprime solidarietà per la Lega e Berlusconi e chiede riposte ferme e immediate, verso quelle «azioni che puntano a creare un clima di odio e intolleranza alla vigilia di un importante appuntamento elettorale per il Paese». È il contenuto di una nota firmata dal presidente della Camera Gianfranco Fini: «L’auspicio è che tutte le forze politiche respingano con forza e intransigenza ogni tentativo volto a turbare la vita democratica e la dialettica politica». Presa di posizione anche da parte del presidente del Senato Renato Schifani, che ha telefonato al ministro dell’Interno Roberto Maroni, per ribadirgli fiducia e sostegno per quanto viene fatto contro la criminalità. «Auspico il ritorno a un clima costruttivo tra le varie coalizioni - dice - a partire dalla condanna unanime di questi episodi di violenza avvenuti alla vigilia di un appuntamento elettorale». Il ministro Maroni, che per mercoledì prossimo ha convocato una riunione straordinaria del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha parlato di veri e propri atti di terrorismo politico «che intendiamo stroncare senza alcuna esitazione per evitare il rischio di un ritorno agli anni di piombo e per garantire la tutela delle libere istituzioni democratiche». C’è poi chi parla di clima politico «avvelenato». Tra questi il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: «Nel Paese - spiega - esiste un network dell’odio, che ha in Di Pietro la sua punta di diamante e di cui oggi si vedono gli effetti». E di inquietudine di fronte a quanto accaduto parla il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che definisce quegli atti come «figli di un clima che non si svelenisce». E per il governatore lombardo Formigoni questo «clima d’odio contro il centrodestra e il premier, è in grado di generare mostri e gesti scellerati». Solidarietà al premier e al Carroccio arriva anche da spezzoni dall’opposizione.

Per il leader Udc Pier Ferdinando Casini «di fronte a simili minacce nei confronti di un movimento democraticamente legittimato a rappresentare milioni di cittadini in Parlamento e del capo del governo di tutti gli italiani, la condanna deve essere unanime».

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