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Reclamo respinto L’Inter va alla Caf

Per quanto riguarda le ultime malefatte di Adriano Leite Ribeiro, rimbalzate su quotidiani e tigì per una presunta notte da bombardamenti nel suo personalissimo posticipo di Inter-Roma, è confermata la sua assenza all’allenamento di giovedì mattina, non quella ai bombardamenti. Ieri peraltro un’agenzia battuta alle 13,31, ha raccontato in diretta la situazione nel ritiro nerazzurro: «Adriano si sta allenando regolarmente con la squadra ad Appiano Gentile. Per quanto riguarda le indiscrezioni sul presunto ritardo con il quale si sarebbe presentato agli allenamenti, nell’ambiente nerazzurro si fa notare che il giocatore, così come altri impiegati mercoledì, doveva effettuare solo una seduta defatigante in palestra». Precisazione bizzarra che non esaurisce l’argomento. Se era facoltativa la seduta defatigante, Adriano non deve rendere conto ad alcuno, se non lo era è mancato sul posto di lavoro come chiunque di noi. Adriano ieri era poi particolarmente ansioso di conoscere l’esito del ricorso sulle due giornate di squalifica delle quali il presidente juventino Cobolli Gigli si era detto felice, salvo poi innestare la retromarcia: «Felice di vedere che la giustizia sportiva funziona anche con l’Inter». Ansia svanita alle 20 circa quando è stata confermata la sentenza. Secondo la disciplinare Adriano ha «irrigidito innaturalmente la gamba sinistra, torcendo il corpo come se il proprio piede sinistro fosse stato agganciato dall’avversario, una evidente condotta antisportiva». Inter furibonda: la prova tv nonostante l’arbitro avesse visto e valutato l’azione. Due sole giornate rispetto alle tre dell’unico precedente di Iliev perché Adriano non ha esultato.

Ma all’Inter non basta e farà ricorso presso la Caf.

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