Roma. Entro fine anno gli italiani potrebbero essersi giocati oltre 52 miliardi di euro, qualcosa che si avvicina al 3% del Pil, con una raccolta in crescita costante negli ultimi anni con numeri a due cifre percentuali: una vera e propria «passione». Conti alla mano ogni cittadino maggiorenne ha speso in media nei primi 10 mesi dellanno ottocentottantatré euro, 88 al mese, quasi tre euro al giorno.
E non cè crisi economica che tenga, anzi: basta entrare nelle ricevitorie per vedere quanto spendono a piene mani per tentare la fortuna, sotto forma di un jackpot da sogno come gli 88,8 milioni di euro del superenalotto, o le rendita da 4mila euro al mese per 20 anni di Win for Life. E mentre il fatturato dellindustria italiana nei primi otto mesi del 2009 è in calo del 22,6% rispetto allanalogo periodo del 2008, nello stesso lasso di tempo la raccolta del comparto giochi con vincite in denaro è cresciuta del 13,6%, passando da 30,6 a 34,7 miliardi di euro. Un dato impensabile per altri settori: da quello tessile (-16%), a quello chimico (-26%), fino a quello metallurgico, uno dei più in difficoltà (-37,5%). I numeri dei primi 10 mesi dellanno parlano di una raccolta che ha superato i 44 miliardi di euro, una cifra che conferma il trend positivo rispetto al medesimo periodo 2008, quando gli incassi furono 38.894 milioni, con un incremento del +13,15%. Con un obiettivo di incremento a due cifre anche per fine 2009, rispetto ai 47,5 mld del 2008.
Ma anche le casse dellerario ne traggono beneficio, tanto che per il 2009 gli introiti si dovrebbero aggirare intorno agli 8,5 miliardi di euro, in pratica limporto di una manovra finanziaria. Intanto, da gennaio ad oggi lincasso per lerario è stato di 7,4 mld.
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