Redditi online, bloccati dal Garante

L'agenzia delle entrate ha pubblicato le cifre dichiarate da ogni cittadino nel 2005 sul suo sito. Il direttore: "Motivi di trasparenza". Visco: "Fatto di democrazia". Proteste del Pdl, Grillo scatenato: "Colonna infame". Stop del Garante, il Fisco si adegua. I consumatori pronti a chiedere i danni

Redditi online, bloccati dal Garante

Milano - Il sito, ovviamente, è collassato. Messo in ginocchio dai contatti prima ancora che dal Garante. L'italiano è curioso, se poi si tratta dei soldi guadagnati dagli altri, la curiosità diventa morbosa. Da questa mattina il sito internet dell'agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it) ha pubblicato tutte le dichiarazioni dei redditi del 2005 di tutti i contribuenti italiani. Personaggi più o meno famosi, protagonisti dei fatti di cronaca. Più semplicemente il capo ufficio, il collega, il vicino di casa. Tutto pubblico, tutto free. Con tanti saluti e buona pace della privacy. E del Garante che, farà sapere poi, non sapeva nulla. E soltanto nel pomeriggio, dopo una riunione fiume di due ore e mezza, vieterà all'agenzia delle entrate la pubblicazione online dei nominativi e dei dati. Che, rapidamente, si adeguerà.

L'agenzia "È un provvedimento a norma di legge la pubblicazione degli elenchi di tutti i contribuenti con i redditi e le imposte pagate nel 2005 online". È quanto trapela dall’agenzia delle entrate. Il provvedimento, a firma del direttore dell’agenzia, Massimo Romano, è stato trasmesso ai Comuni e agli uffici locali con il compito di rendere disponibili gli elenchi. I dati sono stati pubblicati per "motivi di trasparenza". I termini e le modalità di pubblicazione sono fissate annualmente da un decreto del ministero delle Finanze.

Il Garante "L’iniziativa dell’agenzia delle entrate non è mai stata sottoposta all’attenzione del Garante della privacy. Il collegio è convocato per il pomeriggio di oggi per esaminare la questione". Così gli uffici del Garante una volta scoperta la pubblicazione online delle dichiarazioni dei redditi. E dopo una riunione straordinaria di due ore e mezza l'organismo presieduto da Francesco Pizzetti ha dato lo stop alla pubblicazione. Il Garante chiede quindi "formalmente e con urgenza ulteriori delucidazioni all’agenzia" e l’ha invitata "a sospendere nel frattempo la diffusione dei dati in Internet" si legge nella nota diffusa dagli uffici dell’autorità per la privacy. "Per tale forma di diffusione sussistono allo stato evidenti e rilevanti problemi di conformità con il quadro normativo in materia. L’Autorità ha invitato i mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in internet dall’agenzia".

Via gli elenchi Dopo la richiesta del Garante sulla privacy, l’agenzia delle entrate ha deciso di sospendere la consultazione sul proprio sito delle dichiarazioni dei redditi relative al 2005. "A causa dell’elevato numero di accessi al sito dell’Agenzia e al fine di fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati personali, è sospesa la disponibilità degli elenchi nella sezione uffici dell’agenzia delle entrate territorialmente competenti del sito internet" si legge in una nota.

Visco "E' un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c’è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano". Lo dice il vice ministro dell’Economia Vincenzo Visco dopo la pubblicazione sul sito dell’agenzia delle entrate di tutte le dichiarazioni dei redditi 2005. "Era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi".

Pdl "Sì alla trasparenza, no al fisco spettacolo". Laconico, ma efficace, il commento dell’esponente del Pdl, Renato Brunetta."Un'inutile violazione della privacy". Alberto Giorgetti, esponente del Pdl, commenta così la decisione. Si tratta di "un errore", prosegue, sottolineando che "è giusto che l’agenzia abbia elementi a disposizione per verificare l’attendibilità dei contribuenti, ma metterle a disposizione di tutti significa violare la privacy e il diritto di tenere riservato il proprio reddito". È un provvedimento, conclude Giorgetti, "di regime e non di buon senso, non si fa così la lotta all’evasione". "Occore coniugare la trasparenza con il diritto alla privacy - spiega Adolfo Urso -. Il dovere della trasparenza dovrebbe attenere sopratutto a chi svolge una funzione pubblica, ma al cittadino che svolge una attività privata dovrebbe essere garantito il diritto alla privacy. Si tratta del giusto equilibrio". Per Guido Crosetto è una "Viscata", un "atto vergognoso" critica con fermezza la decisione dell’agenzia delle entrate . È un modo, spiega l’esponente del Pdl, £per vedere come guadagna il vicino, e creare contrasto fra le persone normali£. È un provvedimento che "per una volta, non riguarda i politici ma crea incrinature nella società di cui certo non si sentiva il bisogno" conclude.

Pd "Non capisco quale problema ci sia". Marco Pannella, leader storico dei Radicali promuove la decisione. "A una funzione pubblica, corrisponde un servizio pubblico" osserva, sottolineando che la privacy non è un concetto che lo entusiasma, perché "è necessario far prevalere il diritto di sapere piuttosto che quello di essere ignorati".

Grillo una furia "La colonna infame": così Beppe Grillo definisce nel suo blog l’elenco pubblicato online dall’agenzia delle entrate di tutti i redditi dichiarati dai cittadini italiani nel 2005. "Follia, questa è follia" dice il comico genovese che, da elenco, ha dichiarato 4.272.591 euro. "Chiunque può accedere liberamente, senza essere identificato - spiega -. Gli è stato suggerito dalla 'Ndrangheta, dalla Mafia, dalla Camorra e dalla Sacra Corona Unita. Padoa Schioppa e Visco, con la benedizione di Prodi e del centro sinistra unido che mai sera vencido, hanno eseguito". Per Grillo "i rapimenti di persone saranno facilitati, il pizzo potrà essere proporzionato al reddito dichiarato, la criminalità organizzata non dovrà più indagare, presumere. Potrà andare a colpo sicuro collegandosi al sito dell’agenzia delle entrate. I nullatenetenti e gli evasori non avranno comunque nulla da temere. Chi paga le tasse sarà punito, chi ne paga molte potrà essere sequestrato, taglieggiato, rapinato. Le rapine in villa si faranno finalmente in tutta Italia e non saranno concentrate in Lombardia e Veneto".

Consumatori Sarebbero migliaia i cittadini preoccupati e impauriti che in queste ore stanno telefonando all’Adoc, associazione per la difesa e orientamento consumatori, dopo la pubblicazione da parte dell’agenzia delle entrate sul proprio sito web dei redditi di tutti gli italiani relativi al 2005. È quanto si apprende da una nota dell’associazione, che considera l’iniziativa "una palese violazione della legge sulla privacy e un pericolo per l’aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte di informazione per i criminali. Abbiamo inviato una lettera al Garante per la privacy - afferma il presidente Adoc, Carlo Pileri - chiedendo l’attivazione di una procedura d’urgenza per inibire la continuazione della pubblicazione di dati sensibili sul sito. Tra l’altro - continua Pileri - nella modulistica di dichiarazione dei redditi non risulta prevista né un’informativa riguardo la pubblicazione di tali dati nè una clausola specifica di autorizzazione alla pubblicazione che costituisce ulteriore violazione della legge stessa".

Richiesta di risarcimento Le associazioni dei consumatori, Adoc e Codacons, stanno valutando la possibilità da parte dei cittadini di richiedere il risarcimento dei danni all’agenzia delle entrate per chi si ritenesse leso nei suoi diritti dalla pubblicazione del proprio reddito.

"Stiamo predisponendo sul nostro sito - dichiara in una nota il presidente Codacons, Carlo Rienzi - un modello che gli utenti possono scaricare per avviare le dovute azioni contro l’agenzia delle Entrate e chiedere fino a mille euro ciascuno di indennizzo per la grave violazione della privacy subita". Anche l’ufficio legale dell’Adoc "sta valutando la sussistenza di responsabilità dell’agenzia delle entrate per un possibile risarcimento danni".

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