Lo sanno tutti. Dichiarare meno di quanto si guadagna è, dopo il calcio, il secondo sport preferito degli italiani. Ma quando il «nero» è scritto sul «bianco» e per giunta negli atti ufficiali del bilancio di un ente locale, quantomeno ci si incuriosisce. La giovane assessore alla Caccia Renata Briano nel 2008 ha dichiarato un reddito imponibile di 54.998 euro. Soltanto che, a titolo di indennità o gettoni, ne ha guadagnati ben 56.214. E cioè, quasi come maga Magò, ha fatto «sparire» 1.216 euro. Mica male. Una virtuosa dei numeri oltre che, occorre ammetterlo, una politica di razza. «Tutto regolare - si giustifica Briano -. Si tratta di 1.216 euro di detrazioni per baby sitter e polizza assicurativa». Potere del 730.
I numeri «curiosi» sono stati pubblicati nei giorni scorsi addirittura online dal segretario generale Simonetta Fedeli che ha elencato i redditi imponibili di assessori e consiglieri relativi al 2008. Se l'anno scorso avevamo pubblicato i numeri del virtuosissimo attuale vicecapogruppo Pdl Paolo Bianchini, avvocato, che aveva dichiarato zero euro e che qualcuno aveva malignamente pensato fosse l'unico uomo sulla Terra a vivere di aria, quest'anno ci sono altre curiose «storielle» da segnalare. Bianchini ha dichiarato, stavolta, 39.190 euro. Ma un altro suo collega di partito, il consigliere Giuseppe Tassi, ha immediatamente quasi preso il suo posto sotto ai ponti. Tassi, che è il più povero di tutta la Provincia, ha dichiarato infatti soltanto 8.137 euro, di cui 7.533 per i gettoni di presenza. Come dire: soltanto grazie agli elettori ha un tetto dove ripararsi e qualcosa da schiaffare sotto i denti. Al limite della sopravvivenza, poi, c'è il giovane consigliere del Pd Massimo Ferrante che ha dichiarato 12.144 euro, di cui 8.091 guadagnati con i gettoni. E che, a questo punto, se il Cavaliere decidesse di cancellare le Province, andrebbe a fare compagnia al pidiellino Tassi. Con loro ci potrebbe andare pure il capogruppo dei Verdi Angelo Spanò che percepisce in gettoni 18.414 euro e dichiara un reddito imponibile esattamente di 18.414 euro. Se non fosse rieletto non avrebbe di che sfamarsi. Da qui in poi altre curiose «macroanomalie» non ce ne sono. Anche perché il terzo più povero in assoluto risulta essere Stefano Volpara, del Pd, che però dichiara un rispettoso stipendio di 26.912 euro. Anzi, no. C'è un altro «strano» fatto. Dei cinquanta politici in elenco quasi nessuno dei coniugi ha acconsentito alla pubblicazione dei propri redditi. Gli unici coniugi «trasparenti» sono quelli del neo consigliere regionale e capogruppo di Rifondazione Alessandro Benzi, la cui moglie dichiara 992 euro all'anno, la consorte del consigliere del Pd Federico Campanella che dichiara 11.316 euro, quella del vicecapogruppo del Pd Francesco Chiantìa che dichiara zero, quella del consigliere di Rifondazione Gian Piero Pastorino che dichiara zero, quella del consigliere del Pd Simone Pedroni che dichiara 31.126 euro, e il marito del consigliere del Pd Clara Sterlick che dichiara 25.908 euro.
Dalle curiose «storielle» dei più poveretti ai Paperon de' Paperoni. Il più ricco si conferma il presidente Alessandro Repetto che nel 2008 ha dichiarato 272.721 euro, di cui 86.486 ricevuti a titolo di indennità o gettoni. Al secondo posto la sua sfidante Renata Oliveri del gruppo misto e dirigente di un ministero a Roma, che ha guadagnato 253.946 euro. Terzo il commercialista di Santa Margherita Giovanni Costa, Pdl, con 141.450 euro, quarto l'assessore Paolo Perfigli, Pd, con 121787 euro, quinto il presidente del consiglio Agostino Barisione, Pd, con 102.554 euro, sesto il consigliere del Pd Federico Campanella con 93.767 euro, settimo l'editore e assessore «negazionista» della pulizia etnica per le foibe Giorgio Devoto con 92.497 euro, ottava l'assessore Monica Puttini con 91.250 euro, nono l'assessore Piero Fossati con 89.085 euro, decimo l'assessore Angelo Giulio Torti con 80.004 euro. Il capogruppo del Pd Gabriele Gronda ha dichiarato 29.
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