Roma - È il giorno della verità per il referendum elettorale voluto da Mario Segni e Giuseppe Guzzetta, presidente del Comitato per il Sì. Oggi, infatti, la Corte costituzionale si riunirà per decidere sull’ammissibilità dei tre quesiti referendari e aprire le porte alla consultazione (si voterebbe una domenica compresa fra il 20 aprile e il 15 giugno) che, a quel punto, potrebbe essere evitata solo nel caso di elezioni anticipate o nell’eventualità che il Parlamento riesca a varare entro la prossima primavera una adeguata riforma elettorale.
I tre quesiti mirano ad attribuire il premio di maggioranza alla lista (anziché alla coalizione) più votata e ad abolire le candidature multiple, cioè in più circoscrizioni. Secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, la Consulta dovrebbe pronunciarsi per l’ammissibilità dei quesiti.
Secondo Stefano Ceccanti, costituzionalista vicino a Veltroni e membro della Commissione statuto del Pd, è «pacifica l’ammissibilità dei referendum e credo che la Corte ci aiuterà così ad approvare davvero una riforma».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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