Cronaca locale

«Il referendum sul ticket? Meglio anticiparlo a marzo»

Il leghista Matteo Salvini ancora dubbioso: «L’unica soluzione valida sarebbe quella di chiudere totalmente il centro alle auto»

«Un esperimento lungo un anno, be’ è un po’ troppo. I milanesi sono pragmatici e non amano perdere tempo. Un paio di mesi sono quindi più che sufficienti per scoprire se il ticket serve o meno».
Sorprendente. Il leghista Matteo Salvini riprende il Penati-pensiero. Liasion anti-Moratti tra Lega e Pd?
«Non scherziamo. Quello là, Filippo Penati, è a fine corsa e cerca di raccattare i consensi persi malgovernando la Provincia di Milano. È un presidente in uscita e cambia idea a seconda di come gira il vento: su Malpensa prima si struscia con il governo Prodi e poi difende le esigenze del Nord. Idem sull’Ecopass, prima è pro ticket e poi, a due giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, spara a zero».
In verità, Penati, reclama un serio monitoraggio scientifico sul ticket.
«Che è la scoperta dell’acqua calda: i dati scientifici, il rapporto costi e benefici, vanno di pari passo con l’applicazione del ticket».
Non è però Penati il solo a mettere nel mirino il ticket morattiano. Anche lo Sdi scende in campo e pure la Destra di Francesco Storace che minaccia presidi di protesta.
«Ma c’è una differenza tra il “no” della Lega e quello degli altri. Quale? Loro non offrono alternative e quel “no” come direbbe Toto è “a prescindere”. Ma poi quale peso ha la protesta di Storace che di Milano conosce piazza Duomo e il Castello sforzesco? Suvvia, siamo seri. L’unico “no”, quello a caratteri cubitali, è della Lega che sull’Ecopass si è impuntata e ha portato a casa un risultato importante: far slittare l’entrata in vigore dall’autunno a oggi».
Comunque, oggi si parte e la sperimentazione dura un anno...
«Allora non sono stato sufficientemente chiaro. Lo ripeto: bastano due mesi ovvero sessanta giorni per capire l’utilità o no di questo provvedimento. E poi si parte con il referendum».
Scusi, Salvini, ma l’accordo prevede che il referendum si faccia tra un anno ossia al termine della sperimentazione.
«Non serve attendere così tanto. Ma, attenzione, chiariamoci: sull’efficacia dell’Ecopass noi, Lega, abbiamo mille e più dubbi. Speriamo di essere smentiti».
Sperate cioè che il sindaco abbia ragione?
«Esattamente. Che il sindaco Moratti possa vincere questa scommessa come il Milan ha vinto la coppa del mondo».
Fotografia di donna Letizia che come Pippo Inzaghi solleva il trofeo?
«Spero ma Letizia Moratti non è Pippo Inzaghi e la squadra del Comune non è il Milan. E su questo non ci sono dubbi».
Certezze a parte, che accade oggi nella Milano alle prese con il ticket?
«Il caos, naturalmente. Anche se il peggio è alla ripresa dell’attività scolastica. Già, ad esempio, mi immagino quel che accadrà in zona Magenta: all’incrocio tra piazza Baracca e corso Magenta sarà un macello. Lì c’è un varco, il numero 37 per gli amanti della precisione, riservato esclusivamente ai mezzi pubblici. Stop all’ingresso di auto, cicli e motocicli. Risultato? Il caos. Disagi su disagi e pure l’esborso di soldi».
Alla Lega non va giù neppure la viabilità studiata per l’Ecopass?
«Direi che non va giù ai milanesi neppure quando non c’entra l’Ecopass. Staremo comunque a vedere, anche se i milanesi sono abituati a tutto e al peggio».
Resta insomma, Salvini, della tesi che la soluzione più opportuna fosse la chiusura del centro storico?
«Lo penso insieme a quel 48 per cento di cittadini che nel questionario della Lega si erano espressi contro il ticket. E credo, quindi, che il referendum sull’Ecopass dovrà essere anche un referendum sulla chiusura del centro alle auto».


Che, in sintesi, sarebbe la proposta alternativa al fallimento dell’Ecopass?
«Che in concreto è l’unica soluzione per un sensibile miglioramento della qualità dell’aria e della congestione del traffico».

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