Senza le panchine Milano sarebbe invivibile. Senza quelle incisioni fatte con temperini, pennarelli o vernici spray non sapremmo degli amori che ci circondano: panchine per odiare, per bisticciare, per sognare, per fare pace e per mollarsi. Assi di legno che sono licona-peynetiana di San Valentino, quello che mercoledì porta con sé un pragmatico problemino: che regalo fare. Orologio? Profumo? Libro? Champagne? Be, tutto già dato e ricevuto.
Che fare, dunque? Unalternativa di quelle da prendere al volo arriva dal Comune: una panchina. Sì, proprio una di quelle che già raccontano storie damore, belle o brutte. Panchina made in Italy, disegnata da Alberto Meda e che, un anno fa, sessantamila milanesi scelsero come quella «giusta». Regalo davvero singolare, con tanto di iscrizione del nome del beneamato (fidanzato-marito-amante-complice-convivente o quel che volete voi) in unapposita targhetta.
Un pensiero unico, quello ideato dallassessore Maurizio Cadeo e da Manfredi Catella, presidente della fondazione Riccardo Catella. Un numero di telefono per ordinarla (02-88454300, risponde lassessorato allArredo urbano, il costo è di 340 euro), un luogo da indicare per installarla «nei pressi di casa, in un parco o comunque in unarea verde del vostro quartiere» e, oplà, il gioco è fatto.
Regala una panchina allinnamorata
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