Regali, sotto l’albero vince Bianco Natal in milanese

Immaginate fiocchi di note come fiocchi di neve scendere sul Duomo nella notte più candida e silente dell’anno. Venticinque dicembre. Immaginate le ninne nanne natalizie. Immaginate che le parole siano così: «Vegnì Oh fédei in fèsta e allegher». Non c’è nulla di più dolcemente primitivo del linguaggio che in culla veniva dalla voce della mamma. Questo si è detto il «musicista» Edoardo Fiorini nel tradurre con dovizia e non poca fatica le storiche canzoni dell’Avvento, sotto questo titolo Bianch Natàl chì a Milàn, un cd voluto dal Circolo Filologico Milanese in cui cento ambrosiani cantano in dialetto le più suggestive canzoni di Natale.
«Tutto iniziò nel 2006, quando incontrai Alma Brioschi del Circolo Filologico - spiega Fiorini -. Da allora ho tradotto in milanese tutti i Beatles e insieme a Alma nacque l’idea dei canti di Natale dal 1500 fino ad oggi. E’ stato uno sforzo notevole, ma ne è valsa la pena, soprattutto per la commozione provata». Sono diciotto i brani selezionati, eseguiti da bambini delle scuole elementari insieme a uomini e donne di tutte le età, anche quelli che hanno superato gli 80. Appartengono al Coro di Milano per la Scala, alla Nota Jazz Band, I Bitòlz de Milan, i Teka-P, il coro delle voci bianche «Italo Calvino», il Family Jug, El Pòpol di Catinn, La Brassensrie, I Maddé, I Mal Traa Insèma.
«I primi 1700 esemplari sono andati a ruba - continua Fiorini - e siamo alla ristampa. La parte più bella è stata quando abbiamo inciso con i bambini in piena estate, cercando di riprodurre in mezzo al caldo torrido il clima natalizio. Da loro sono venute osservazioni stupefacenti. Il dialetto è un gioco; apre a una dimensione curiosa del linguaggio. Per completare l’opera abbiamo tradotto anche I Vangeli in milanese. Un lavoro che ci ha portati sulle strade di un’armonia veramente senza confini». Un’armonia che fa il bene in tutti i sensi. Il cd può essere acquistato via internet e gli incassi vanno in beneficenza all’Istituto Palazzolo-Fondazione don Gnocchi.
Si inizia dalla più nota melodia, Adeste Fideles, ovvero Vegnì òh Fédei, per proseguire con Bianch Natal, Silenzi e Nòtt, Pin de Natal. Il cd è corredato di un libretto dove si possono leggere le curiosità inerenti al brano, dalla stesura originale fino ai giorni nostri. «Adeste Fideles fu pubblicato la prima volta nel 1743 e trascritto da sir John Francis Wade. Fu preso da un tema popolare irlandese per il coro cattolico della cittadina francese di Douai nel Nord della Francia. Il testo fu portato avanti, dalla seconda alla quarta strofa, da Etienne - Jean - Francois Borderies nel 1794.

Un anonimo lo completò».
Documentazione storica e assoluto rigore filologico sono stati i due cardini che hanno mosso l’opera di Alma Brioschi e Edoardo Fiorini dedicata alla millenaria, intramontabile misteriosità del Natale.

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