Cronaca locale

Regali sotto l'albero, un lombardo su cinque li ha scelti tra outlet e mercatini

Per i doni scartati a Natale le famiglie lombarde hanno speso più di 650 milioni di euro, circa 156 euro in media. Ha vinto la tradizione: libri, cd e giocattoli nel 55% dei pacchi. I risultati di una ricerca condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza

Caccia al regalo tra outlet e mercatini. Per i doni scartati a natale i lombardi hanno speso più di 650 milioni di euro, circa 156 euro in media a famiglia, ma per risparmiare una su cinque si è affidata a negozi low cost e bancarelle. Anche se la metà dei lombardi non ha ridotto il budget, nonostante la crisi. Ha vinto la tradizione: a Milano e nel resto della regione sono stati acquistati soprattutto i classici regali, dai libri ai cd ai giocattoli (58%); seguono nelle preferenze l'abbigliamento e gli accessori (55%) e l'elettronica di consumo, dai cellulari ai pc ai giochi elettronici (17%). Anche casa e benessere hanno trovato posto sotto l'albero: oggetti e accessori per la casa hanno conquistato il 14% delle preferenze, mentre profumeria e cosmetici l'8%. Per i doni ad amici e parenti, i brianzoli hanno speso di più (circa 177 euro a famiglia), di meno i bresciani (120 Euro a famiglia). E i centri commerciali sono stati il regno dei regali: qui 7 famiglie lombarde su 10 hanno scelto di fare i propri acquisti natalizi. Un lombardo su 5 si è orientato sulle grandi catene e sui negozi monomarca, come un altro 20% ha scelto i negozi di vicinato e le botteghe artigiane. Ancora poco diffuso l'acquisto on line (3%), anche se per risparmiare il 10% delle famiglie lombarde ha scelto gli outlet e l'8% i mercatini e le fiere. È quanto emerge dalla ricerca «Le famiglie della Brianza e lombarde e le festività natalizie», realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere.

Se un lombardo su due non ha ridotto il budget per le feste, coloro ai quali la crisi ha "imposto" il risparmio hanno preferito spendere meno in regali (85%), piuttosto che fare rinunce su pranzi e cenoni (20%) o risparmiare sui viaggi (23%).

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