Milano - Il futuro dell’ambiente è la scienza. Senza il progresso e la tecnologia non c’è difesa del pianeta: è solo un gridare al disastro. Per Tullio Regge, fisico e matematico di fama mondiale, l’arma migliore, quella dell’ambientalismo «serio», è proprio la conoscenza scientifica, tanto odiata da molti ambientalisti.
C’è stato troppo catastrofismo fino ad oggi?
«C’è stato moltissimo catastrofismo acritico. Per anni non si è controllato che gli allarmi corrispondessero ai fatti».
Il pianeta è a rischio?
«L’ambiente va protetto, ma non serve agire in base a deformazioni ideologiche. Un ambientalismo serio si basa su conoscenze scientifiche e controlli accurati».
Uno dei temi più dibattuti è il clima. Qual è la via della scienza?
«Nel nostro paese i verdi hanno bloccato il nucleare. Ma è la soluzione per non bruciare i combustibili fossili. Da questo punto di vista, la Francia è il paese più pulito. Eppure gli ambientalisti italiani sono contrari al nucleare».
Altre soluzioni?
«Favorire lo sviluppo le fonti di energia solare. Da tre anni anch’io ho installato un boiler fotovoltaico nella mia casa in campagna: mi trovo benissimo».
E per lo sfruttamento delle risorse?
«Anche in questo caso, le energie alternative, come il nucleare e il solare sono un’ottima via per non dipendere più da gas e petrolio. È un passaggio che non deve avvenire in maniera precipitosa: bisogna far capire alla gente perché questa transizione è necessaria».
Alcune campagne estremiste, come quella per limitare l’uso della doccia o dello sciacquone, sono utili?
«Entro certi limiti possono servire, ma non credo che abbiano grande impatto a livello globale».
Un vero problema ambientale?
«La popolazione che esplode. È una questione a monte: perché, di fronte al bisogno di risorse, la gente non guarda più se quello che fa è pericoloso».
L’allarmismo più esagerato?
«Quello sugli Ogm. Il governo italiano dovrebbe togliere il divieto al più presto: è irragionevole dal punto di vista scientifico e dannoso a livello economico. La battaglia contro gli Ogm è il simbolo dell’incoerenza ambientalista».
Perché?
«Grazie agli Ogm si eliminano i pesticidi. La prima lotta ecologista, quella di Rachel Carson, è nata proprio contro i pesticidi e, oggi che esiste la soluzione, combattono anche quella. La realtà è che odiano la scienza e la tecnologia».
È possibile conciliare benessere e tutela dell’ambiente?
«Certo. Non dovremo tornare all’età della pietra. Gli Ogm e il nucleare sono un esempio concreto.
Un’incoerenza di fondo?
«Forse. O troppa coerenza nel raccontare frottole».
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