Controcultura

La regina Elisabetta come Miss Marple

Visto da lontano, il castello di Windsor sembra "tranquillo, indolente e semiaddormentato". Eppure nasconde segreti che solo una persona speciale potrebbe indagare, una donna di alto rango come la regina d'Inghilterra, alle prese con un'indagine che potrà risolvere con arguzia e astuzia.

La regina Elisabetta come Miss Marple

Visto da lontano, il castello di Windsor sembra «tranquillo, indolente e semiaddormentato». Eppure nasconde segreti che solo una persona speciale potrebbe indagare, una donna di alto rango come la regina d'Inghilterra, alle prese con un'indagine che potrà risolvere con arguzia e astuzia. Come si racconta in Il nodo Windsor (Mondadori), a Elisabetta non sfugge nulla, anche quando può sembrare distratta: «alla regina piaceva dedicare i suoi pensieri a tutti gli addetti, dal responsabile dei domestici che controllava i conti alle cameriere che rifacevano i letti dopo la serata appena trascorsa. Ma quel giorno c'era un'ombra che si stendeva su tutto. Quella mattina avevano trovato morto nel letto un musicista che aveva suonato la notte precedente. Sembrava fosse deceduto nel sonno. La regina l'aveva conosciuto. O meglio, aveva brevemente ballato con lui». Era un giovane pianista russo presente a corte nei giorni in cui si stanno allestendo i festeggiamenti per il novantesimo compleanno di Elisabetta. Per comprendere perché si è impiccato, nudo, usando la cintura della sua vestaglia la regina inizierà un'indagine meticolosa, coadiuvata dalla sua assistente Rozie.

La scrittrice inglese S.J. Bennett ha avuto una pensata geniale nel fare di Sua Maestà un'investigatrice perfetta, protagonista di una serie di mistery che inizia con questo libro. Anche se non è stata la prima a far vivere a Queen Elizabeth una missione speciale, ha sviluppato benissimo la sua intuizione in questo giallo britannico che strizza l'occhio ad Agatha Christie. Già il regista Danny Boyle, nel coreografare nel 2012 la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi a Londra, aveva fatto entrare James Bond (interpretato da Daniel Craig) a Buckingham Palace per convincere Sua Maestà a paracadutarsi sul Wembley Stadium. La regina era parsa perfetta nei panni dell'agente segreto, così come la Regina Vittoria aveva avuto un bel ruolo in alcune storie di Sherlock Holmes e aveva allungato la sua ombra sulla graphic novel From Hell di Alan Moore, sul romanzo L'alienista di Caleb Carr e persino sul cartone animato Basil l'investigatopo. La visione di una serie come The Crown è ha suggerito a S.J. Bennett come declinare il suo progetto. Lo confessa in un'intervista che Mondadori ha editato per promuovere il romanzo: «un paio di anni fa mi sono trovata a riflettere su una scena di The Crown in cui il personaggio di Elizabeth commette un piccolo errore e ho pensato, al contrario, a quanto invece lei sia esperta in vari campi. Spesso non la si considera istruita dal punto di vista accademico perché non ha ricevuto un'educazione formale, ma è una profonda conoscitrice della storia costituzionale, della politica contemporanea, delle corse, del Commonwealth, della storia militare e di molto altro ancora. Mio padre l'ha incontrata diverse volte e ha potuto constatarlo in prima persona Ha accesso a qualsiasi esperto al mondo che potrebbe voler consultare, ma non si immaginerebbe mai a risolvere dei crimini: quello non è il suo lavoro. Quindi dovrebbe essere un detective segreto. Dovrebbe farlo nel tempo libero».

E così la regina Elisabetta diviene, in Il nodo Windsor, una detective dilettante come Miss Marple, alla quale l'avvicinano anche l'età e la passione per gli indizi. Prove che meticolosamente mette da parte e deve poi consegnare nelle mani di qualcuno che abbia l'autorità di risolvere il caso.

Senza che la regina ne rimanga in alcun modo coinvolta.

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