Regionali, pronto l'accordo Pd-grillini. Ma Toninelli trama e i 5Stelle litigano

Majorino gongola vedendo già vicino l'accordicchio elettorale però dal Pirellone parte una lettera a Grillo per bocciare il patto

Regionali, pronto l'accordo Pd-grillini. Ma Toninelli trama e i 5Stelle litigano

La stretta di mano ancora non c'è, ma poco ci manca. Durante la quarta e ultima riunione di ieri tra il M5s e il centrosinistra che sostiene Pierfrancesco Majorino candidato alla presidenza di Regione Lombardia, è stata raggiunta un'intesa di massima su «oltre il 90 percento» dei punti avanzati dai pentastellati. Ma l'accordo è osteggiato da una piccola fronda «anti Conte» che porta avanti da mesi una crociata contro il Pd, contestando il nuovo corso del Movimento.

In una lettera inviata all'ex premier e a Beppe Grillo, infatti, 170 iscritti hanno espresso il proprio disappunto per l'alleanza con i dem. Ad aizzare i ribelli ci sarebbe il consigliere regionale M5s Marco Degli Angeli che ormai da giorni sulla propria pagina Facebook cannoneggia contro il Pd con il favore dell'ex ministro Danilo Toninelli, entrambi cremonesi. Una faida interna che attecchisce, si fa per dire, quasi esclusivamente nel loro feudo elettorale dove hanno raccolto circa 60 firme: in tutta la provincia di Milano gli attivisti che hanno sottoscritto la lettera a Conte sono soltanto 12.

Nonostante il tentativo, l'accordo con Majorino sembra sempre più vicino. Le delegazioni che in settimana hanno portato avanti un lavoro meticoloso sui punti programmatici, hanno convenuto sul prendersi ancora «al massimo 48 ore» per arrivare al sì definitivo. La convergenza è già stata trovata su alcuni dei temi più spinosi, come lo smantellamento degli impianti di incenerimento più obsoleti, il «superamento» dell'attuale assetto societario di Trenord con un «maggiore ascolto» dei pendolari, gli investimenti in sanità pubblica e l'approccio da condividere sulle grandi infrastrutture. E su quel «10 per cento» che manca e che riguarda alcuni nodi da sciogliere sull'agricoltura, a fare da collante potrebbe essere lo stesso Majorino, fin dall'inizio aperto al dialogo con il M5s.

I pentastellati si dicono soddisfatti per «aver rimesso alcuni temi fondamentali al centro del dibattito». E anche Majorino sembra fiducioso: «Mi pare che il confronto stia andando bene. Entro pochi giorni tireremo una linea definitiva». Per buona pace della fronda ancorata a Beppe Grillo e ai bei tempi andati del «Vaffa day». L'insofferenza verso i dem di alcuni pentastellati, su tutti Degli Angeli e l'altro consigliere regionale Marco Fumagalli, si palesa contro la decisione, presa a maggioranza, di cominciare in Lombardia il dialogo con il centrosinistra come suggerito da Conte che aveva auspicato collaborazione con le forze progressiste. Ma i due consiglieri hanno continuato a insistere sul «no» al Pd. Specie Degli Angeli, che in diversi post parla dell'ipotetica alleanza con i dem come di un «fardello» e una «disgrazia». Fino ad arrivare a contestare platealmente Conte in una chat con consiglieri comunali e regionali dopo il punto stampa al Pirellone con cui il M5s, anche in sua presenza, aveva presentato i «cinque punti» imprescindibili per un'alleanza: «Sono emersi poco si legge in alcuni screenshot che stanno circolando perché offuscati dalle troppe parole edulcorate e mielose su Majorino».

Ma a far storcere il naso è anche il fatto che a soffiare sugli «anti Pd» sia pure Toninelli che nel Movimento è un

probiviro e dovrebbe quindi svolgere un ruolo di garanzia. E dalla stampa locale cremonese, intanto, arriva un misterioso endorsement in un articolo non firmato che invoca la candidatura solitaria a presidente di Degli Angeli.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
ilGiornale.it Logo Ricarica