Adeguarsi al protocollo di Kyoto che obbliga lItalia a ridurre del 6,5 per cento le emissioni di anidride carbonica entro il 2012 farà bene allambiente, ma aumenterà di molto la necessità di investimenti in tecnologia. E, secondo gli studi, potrebbe costare alle nostre imprese 211mila posti di lavoro. Di cui buona parte in Lombardia. E così, nellultimo viaggio negli Usa, il governatore Roberto Formigoni ha investito 100 milioni di dollari alla Banca mondiale per consentire alle aziende di «sforare» i parametri.
Unoperazione spregiudicata?
«Assolutamente no», assicura un ambientalista doc come Ennio Rota, vicepresidente di Legambiente Lombardia.
Ma non si è pagato per poter inquinare di più?
«La Lombardia ha fatto semplicemente unoperazione richiesta dal protocollo di Kyoto. Ha acquistato a basso costo crediti di carbonio per rivenderli alle imprese lombarde».
Il risultato finale non è più carbonio nellaria?
«Il contrario. Con quei soldi si finanziano opere come la riforestazione del pianeta».
Formigoni ha comprato le quote a basso costo.
«Il prezzo in Europa di una tonnellata di CO2 è di 24-26 dollari. La Banca mondiale, per avviare il mercato, le cede a 8 dollari. La Regione ora le rivenderà alle imprese e con i soldi risparmiati si potrà finanziare linnovazione tecnologica. Linquinamento va ridotto allorigine».
Legambiente promuove Formigoni?
«Le istituzioni con questa operazione possono utilizzare al meglio le plusvalenze. E innescare un meccanismo virtuoso».
Cioè?
«Va bene rimboschire e difendere la foresta Amazzonica. Non per romanticismo, ma perché è il polmone verde del pianeta. Però è ancora più importante che gli Stati reinvestano in tecnologie per inquinare di meno».
Significa che la Lombardia, comprando i diritti a meno, ora ha soldi da spendere in innnovazione?
«È così. E questa è anche la filosofia dellUnione Europea. Bene il rimboschimento e il finanziamento delle azioni ecologiche in altre parti del mondo, ma attenzione soprattutto allo sviluppo dellinnovazione per la produzione di energie pulite. Ci vuole un impegno più strutturale, dobbiamo ridurre i gas allorigine».
Ma loperazione fatta da Formigoni acquistando i crediti dalla Banca mondiale ha scatenato le ire di molti ecologisti.
«Bisogna sfuggire alle strumentalizzazioni. È bene che si sia fatta questa operazione, ma soprattutto è bene che si cominci a discutere e ad affrontare la questione nel merito. Chi comincia è sempre soggetto a critiche».
Sicuro che così i Paesi ricchi non si comprino il diritto ad inquinare?
«Se con linnovazione tecnologica riusciamo a togliere una tonnellata di ossido di carbonio, non è importante se questo si fa in Lombardia, in Argentina, in Brasile. Limportante è che ci sia una tonnellata di ossido di carbonio in meno nel pianeta».
La Lombardia si muove nella direzione giusta?
«Sì, perché lEuropa deve diventare un motore per la ricerca, linnovazione, lo sviluppo del risparmio energetico. E questo progresso va poi esportato in tutto il resto del mondo».
Sviluppo sostenibile?
«Risparmiare petrolio significa risparmio energetico che libera risorse. E con quello che costa e costerà in futuro il petrolio...
Bene i crediti di carbonio scontati?
«Una manna dal cielo per le istituzioni, ma soprattutto per le imprese. Che, purtroppo, non durerà».
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