(...) nazionale Bossi-Fini e anche la Costituzione». Macché, richiesta respinta, «i nostri uffici non hanno riscontrato vizi» ha avvertito il presidente dellassemblea legislativa Mino Ronzitti. E allora «saremo pure pochi ma ve la vedrete con noi», e così è stato. Nel gioco di specchi del razzista-sei-tu-no-tu, il centrosinistra segnalava che questa è «una legge che applica la Bossi-Fini» e il centrodestra ribatteva che «nemmeno per sogno, questa legge è solo un depliant a carattere elettorale», e alla fine cera Vesco che gongolava: «Da oggi gli immigrati sono più liguri» e Bruzzone che accusava: «Da oggi i liguri sono trattati come fossero immigrati». Ieri nel mirino della Casa delle Libertà è finito limpianto stesso della legge: «Si rivolge solo agli stranieri immigrati, concedendo loro diritti che invece sono negati ai liguri, quindi tutte le norme inserite sono discriminatorie - spiega Bruzzone -. I liguri da questa legge sono coinvolti solo perché pagano». 960mila euro è lo stanziamento previsto, «una cifra che si sarebbe potuta destinare ben più utilmente ai segmenti sociali più carenti e più deboli della nostra regione» ha lamentato Plinio, «una cifra che comunque non basterà a coprire tutti i capitoli di questa legge» ha annotato il suo collega di partito Alessio Saso. Lungo lelenco delle contestazioni. Su tutto cè la sanità. La legge estende laccesso alle prestazioni urgenti ed essenziali, quindi straordinarie e ordinarie, anche agli irregolari. «Significa che i clandestini inizieranno i viaggi della salute verso la Liguria - accusa Morgillo -, il problema è che voi state fabbricando illusioni, perché poi, con il deficit che già attanaglia questo settore, non sarete in grado di garantire i servizi che avete promesso». In 29 articoli, la legge che Moreno Veschi il capogruppo dei Ds definisce «il tentativo di basare la convivenza su elementi costruttivi e non alimentando la paura solo per raccattare voti», rivoluziona il panorama dellaccoglienza.
Diritto di voto. È in testa alla legge. Dice larticolo 3 che «la Regione Liguria promuove leffettiva partecipazione dei cittadini stranieri immigrati alla vita pubblica locale, favorendo la creazione di organismi consultivi e lestensione del diritto di voto a quelli regolarmente soggiornanti e residenti nel territorio regionale». Ci provò il sindaco Giuseppe Pericu tre anni fa, invano perché la materia è di esclusiva competenza dello Stato, ci riprova ora il presidente della Regione Claudio Burlando. La speranza, segnala Vesco, è che «il diritto di voto sia riconosciuto già alle prossime amministrative». Il primo passo è la creazione di una Consulta regionale per limmigrazione: ha lobiettivo di favorire lintegrazione, è composta da trenta persone fra italiani e stranieri, tutti con rimborso spese, può avvalersi di un Comitato di sette membri.
Case popolari. Ira funesta del centrodestra sullarticolo 16: «La Regione promuove politiche abitative a favore degli immigrati». Come? Per esempio tenendo conto, nei criteri per lassegnazione, dei ricongiungimenti familiari, «alla faccia dei fin troppi liguri in lista dattesa» tuona Plinio. Il tutto, se la ride Matteo Marcenaro dellUdc, mentre le Agenzie regionali territoriali per ledilizia, Arte, acquisiscono un compito inedito e non meglio specificato: dovranno ricercare «la massima integrazione fra gli inquilini di nazionalità italiana e straniera». Non è tutto, cè anche lindicazione per i datori di lavoro del settore delledilizia di «ampliare e migliorare lofferta abitativa a favore dei lavoratori delle proprie aziende», un provvedimento «rivoluzionario e che non ha mai riguardato i liguri che non hanno casa» accusa Marcenaro.
Case dei popoli. Preoccupano persino un moderato come Fabio Broglia dellUdc, «possono diventare luoghi pericolosi», figurarsi quel che ne pensano i suoi alleati. Trattasi di strutture per favorire «lo scambio di esperienze sociali e culturali» fra stranieri. La Regione sosterrà, finanziandoli fino al 50 per cento della spesa, i Comuni o le associazioni che vogliano crearle, costruendo edifici ex novo o ristrutturando immobili già esistenti.
Formazione. Va favorita e non solo. La Regione fa di meglio, e vuol specializzare gli operatori scolastici italiani. Per questo concede incentivi alle istituzioni scolastiche statali e agli enti locali per leducazione interculturale dei dirigenti, dei docenti e già che cè anche del personale non docente. Attraverso appositi corsi di formazione di comunicazione interculturale verranno poi individuati i mediatori culturali.
Garante contro la schiavitù. Per Vesco è il fiore allocchiello: «Dovrà tutelare le persone prive di libertà, dalle prostitute ai carcerati». In sostanza verrà istituito un «ufficio del garante regionale delle persone private della libertà personale» che dovrà segnalare alla Regione i casi di assoggettamento a forme di schiavitù e violenza. La Regione dal canto suo, non si sa come ma vabbè, collaborerà con le forze dellordine per assicurare la tutela e sicurezza delle vittime.
Poi ci sono le varie ed eventuali, dalle iniziative di informazione pubblica sulle cause del fenomeno migratorio allo snellimento delle pratiche burocratiche, al piano straordinario di interventi che la Liguria metterà in atto in caso di disastri naturali o guerre nei Paesi extra Ue. Secondo round martedì prossimo.
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