La Regione «boccia» Cimino e simpatizza per Rossignolo

È la Regione Siciliana a uscire allo scoperto sul futuro del polo industriale di Termini Imerese. Il governatore Raffaele Lombardo, che nei prossimi giorni incontrerà l’advisor Invitalia, ha dato il suo parere sulla lista dei candidati a insediarsi nell’area Fiat, bocciando il progetto di Simone Cimino (auto elettrica) e aprendo invece all’imprenditore piemontese Gian Mario Rossignolo, il cui piano è ancora top secret. «Il progetto di Rossignolo - ha commentato ieri Lombardo - mi sembra una cosa seria, anche se non ha gli stessi numeri di Fiat. Cimino? Escludo possa essere la soluzione giusta: è un progetto in evoluzione che si realizzerà in tanti anni. C’è già una fabbrica a Carini che produce auto elettriche: i costi, il motore e l’autonomia fanno pensare che ci sia ancora molta strada da fare». Rossignolo, ex presidente di Telecom, e neoproprietario delle attività industriali di Pininfarina e del marchio De Tomaso, che fino a qualche settimana fa negava di essere interessato, continua a restare nell’ombra, anche se punterebbe, probabilmente insieme a un partner, a creare a Termini un’iniziativa legata all’auto. L’apertura di Lombardo pone ora l’imprenditore in una posizione di primo piano nella gara sul polo industriale alle porte di Palermo. E visto che la Regione Siciliana ha annunciato di mettere a disposizione finanziamenti per 350 milioni, rispetto ai 100 promessi da Roma, il parere espresso da Lombardo non potrà essere sottovalutato da Invitalia. A proposito di finanziamenti, il governatore della Sicilia ha giudicato «magro» lo stanziamento di Palazzo Chigi. «Dobbiamo riprendere il discorso con il ministro Claudio Scajola - ha aggiunto - che vedrò domani a Roma».
Cimino, intanto, continua a tessere la sua tela. «Sarà nostro dovere vincere le comprensibili prudenze rispetto a questa rivoluzione industriale in atto», ha commentato ieri dall’India, dove si trova per ultimare il piano d’azione con il partner Reva».

«L’auto elettrica - ha replicato a Lombardo - sta per divenire il futuro della mobilità in Europa e la Sicilia può diventare uno degli hub europei di sviluppo. Il mio fondo, attraverso un sondaggio, sta raccogliendo migliaia di adesioni che rafforzano il convincimento che il territorio è pronto a tale sfida».

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