La Finanziaria regionale ha messo a disposizione oltre 120milioni tra fondo di garanzia per i crediti vantati dalle imprese verso la P.A. e fondo di garanzia per interventi strutturali. Massimiliano Maselli, del Pdl, muove, però, alcune critiche alla Regione. «Marrazzo e la sua maggioranza - spiega - come al solito, cercano di far passare una informazione diversa dalla realtà. Non voglio essere un catastrofista perché queste risorse non sono certo poche, e in linea teorica liniziativa poteva essere condivisibile, ma l'impianto doveva essere diverso. Sia per i 90 milioni di euro che rientrano nel fondo di garanzia per i crediti vantati dalle imprese verso la P.A. che per i 30milioni di euro che riguardano per il 50% i fondi europei e per il restante 50% fondi privati, mi permetto di fare alcune osservazioni».
«Prima di tutto - continua Maselli - il centrosinistra dovrebbe spiegarci perché ha deciso di assegnare queste risorse direttamente alla Banca per lImpresa e per il Lavoro, collegata poi al circuito di Sviluppo Lazio, senza valutare opzioni alternative. E spiegare perché proprio Sviluppo Lazio e non altre società regionali, ugualmente impegnate nel credito alle imprese. Penso a Unionfidi, alla Filas o a Bic Lazio, solo per fare degli esempi». Tra laltro, sembra che le imprese non possano ancora usufruire di questi fondi. Il motivo lo spiega sempre il consigliere del Pdl: «Siamo ancora nella fase di individuazione dei criteri generali e delle modalità di utilizzo del fondo. Non solo. Devono ancora essere stabiliti i criteri che prevedono le tipologie di intervento ammissibili, limporto e la durata dei finanziamenti, il livello di copertura del rischio e le modalità attuative per la presentazione delle domande. Un ritardo clamoroso - denuncia Maselli - che rischia soprattutto di far diventare tardivi questi interventi per le imprese potenzialmente interessate, magari perché la crisi sarà già bella che passata. E questo evidentemente ce lo auguriamo».
Incertezza anche sulle risorse, definite al buio perché la giunta regionale e lassessorato al Bilancio, piuttosto che quello alla Piccola e Media Impresa - spiega Maselli - non si sono minimamente preoccupati di fare uno studio di settore sulle problematiche esistenti sul territorio. E questo stesso discorso vale per quei 10milioni di euro che, inseriti nel fondo, dovrebbero essere destinati alle imprese che operano nel ciclo dei rifiuti: una suddivisione del tutto arbitraria».
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