Regione, la Lega fa il pompiere sui tagli

Sui tagli previsti dalla manovra, è la Lega a fare da pompiere. Dopo l’allarme del governatore Roberto Formigoni, che ha spiegato in giunta come si trovi nella necessità di bloccare tutte le spese non obbligatorie, il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, difende Roma e invita a usare maggiore diplomazia verso il ministero dell’Economia. Di più, Boni accusa la giunta di procurato allarme agli elettori. «Questi continui segnali che il governo regionale dà rispetto ai tagli non responsabilizzano la gente, ma la spaventano perché danno l’idea che da domani in Regione Lombardia non si possa fare più niente, soprattutto nel campo dei servizi». Boni contesta chi parla di «tagli insostenibili» e «rischio paralisi» per la Regione: «Il provvedimento del governo è una manovra di emergenza data da una crisi mondiale e il rischio era quello di trovarsi in una situazione come quella della Grecia». Da qui l’invito a «razionalizzare alcune spese», senza però «tagliare i servizi». Inoltre, Boni contesta il dato sulle spese obbligatorie sfoderate dalla giunta: «Il bilancio verrà poi trattato in consiglio regionale e voglio capire quali siano le spese incomprimibili». Il presidente dell’aula del Pirellone non ritiene affatto drammatica la situazione della Lombardia: «Siamo una Regione che ancora regge rispetto ad altre situazioni».


Da sinistra Filippo penati propone una specie di alleanza trasversale per ridurre i tagli: «I l Consiglio lavori alla costruzione di un documento unitario e condiviso in cui si chieda espressamente al governo di destinare maggiori risorse alla nostra regione, questo per garantire alle comunità i servizi necessari».

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