«Lartista? Sarei io e mi fa un certo effetto». Se avesse dovuto fare la propria, di caricatura, avrebbe dovuto ritrarsi rosso come un peperone e sudato come dopo una corsa Davide Sacco, 33 anni, un diploma di Liceo artistico e mesi di vignette sulledizione genovese del Giornale. Sono andate a ruba, che assessori e consiglieri invece di offendersi hanno iniziato a spedirgli la propria foto, perché come dice Franco Orsi il vicepresidente del consiglio regionale: «Alla fine sono i politici che vanno a caccia della vignetta, anche la più irriverente è un regalo auspicato».
Càpita così che i componenti dellAssemblea abbiano deciso allunanimità di prendersi in giro da soli, con una mostra che li prende in giro tutti. Senza censure, strano ma vero: «Libertà di espressione e pluralismo dellinformazione sono il sale della democrazia» dice il presidente del Consiglio regionale, Mino Ronzitti, presentando le opere di Sacco. Il vignettista prende di mira in particolare il centrosinistra, che è al governo della Regione, e mostra tra laltro il presidente Claudio Burlando e lo stesso Ronzitti vestiti da partigiani, con i fucili spianati, che cercano di insegnare la democrazia agli avversari. In una vignetta, dove Burlando chiede tasse per trasformare la Liguria, questa si modifica nella forma e diventa come lisola di Cuba, grazie alla stretta somiglianza tra le linee dei confini dei due territori.
«La satira non può che essere graffiante verso il potere, altrimenti di quel potere non resta che la faccia arrogante - dice Ronzitti -. Sacco sa cogliere ciò che sta dietro limmagine di ciascuno di noi». Divertito anche il vicepresidente Orsi, Forza Italia: «La Regione non era mai stata così al centro dellattenzione, ricorderemo questo giorno quando Sacco avrà ottenuto fama e successo». «Quando cè voglia di pensare le cose riescono - ha detto Lussana -. Noi a questa maggioranza risparmiamo poco, ma è bello vedere come dietro a un valore condiviso anche le liti e gli scontri politici possano essere superati».
La mostra resta allestita nella Biblioteca del Consiglio in via DAnnunzio fino al 26 febbraio e martedì prossimo sarà spostata per un giorno nei corridoi adiacenti la Sala verde. Lui, Sacco, la mette così: «Vi ringrazio per la mostra e vi prego di continuare a litigare».
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