Regione, no di An alla delega urbanistica al Campidoglio

Il «trasferimento» dalla Regione Lazio ai comuni dei poteri in materia urbanistica vede l’opposizione compatta della Cdl. Perplessa dal rischio che la modifica alla legge si risolva solo in una scorciatoia offerta a Veltroni per far correre il Prg capitolino, abdicando ai compiti di pianificazione regionale. La pensa così Raffaele D’Ambrosio, capogruppo regionale di Forza Italia, che ricorda come «questa manovra non può precedere l’attuazione del piano paesistico regionale», e come pur concordando sulla «ratio di snellire i tempi della pianificazione», andrebbe evitata la centralizzazione di «scelte che dovrebbero invece essere largamente condivise e partecipate perché decidono il futuro della qualità della vita».
Polemico anche il capogruppo di An, Fabio Rampelli, che per la prima volta nella storia della Pisana ha accompagnato il suo intervento con la proiezione di diapositive. Immagini che illustravano l’idea di sviluppo urbanistico della Regione secondo An - perché «progetti, idee e proposte è meglio vederli che sentirli raccontare» - attraverso esempi concreti «di riqualificazione urbana di centri storici in città come Oslo, Berlino, Bordeaux. Interventi - ha spiegato Rampelli - che mostrano l’uso di tecniche urbanistiche innovative, non contemplate nel nuovo Prg di Veltroni, che riflette una pratica urbanistica obsoleta e non al passo coi tempi».
Insomma, anche per An «la proposta di legge dell’assessore Pompili sul trasferimento dei poteri in materia urbanistica ai Comuni è un atto dettato dai poteri forti, che affossa la sovranità popolare e favorisce Veltroni proprio quando in Campidoglio si discute il nuovo Prg». Ben venga, per Rampelli, la «semplificazione delle procedure di approvazione dei Piani regolatori», ma senza «scorciatoie» come quelle contenute nella «deludente» proposta di Pompili: «Non si può fare una legge-ponte dopo dodici mesi di governo senza inquadrarla in una prospettiva futura», insiste Rampelli.

Che torna su un tema caldo di questi giorni, anche nel dibattito in Campidoglio: «La strada da seguire - precisa - è quella della sostituzione edilizia, evitando consumo di nuovo territorio e degenerazioni moderniste che hanno portato alla nascita degli ecomostri, frutto della visione collettivista della sinistra e che il Prg di Veltroni difende, considerandoli monumenti storici intoccabili. Se si giustificano queste follie, si corre il rischio di estendere gli scempi anche nel resto del territorio regionale».

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