(...) non fanno eccezione. E non importa se demonizzare i tagli della Finanziaria corrisponde a dati di fatto, o se è vero invece che i responsabili degli enti locali, interessati ad assecondare gli sfizi degli amici progressisti, dovranno solo ridimensionare i favori. Lessenziale è picchiare duro contro il governo, anche a costo di raccontare frottole. Come quelle che «i soldi non ci sono», e «la politica del centrodestra ci costringe ad aumentare le tasse e a tagliare i servizi sociali». Balle. Tantè che i soldi, tanti, si trovano per le faccende che rendono nelle urne elettorali.
Non si giustificano altrimenti progetti come quelli elaborati di recente dallassessore regionale Enrico Vesco - e resi noti dal Giornale -, a favore rispettivamente dei centri sociali (con il pagamento dellaffitto e delle utenze dei locali indebitamente occupati) e degli immigrati (con il finanziamento per lacquisto della prima casa). Contro ambedue i progetti si scaglia Matteo Rosso, consigliere regionale e comunale di Forza Italia, rigoroso ma solitamente misurato nelle espressioni. «Questa volta, invece - ammette, quasi volesse giustificare limpeto - non posso proprio mantenermi calmo. La malafede è evidente, e si ritorce sui cittadini». A mettere a dura prova laplomb di Rosso, che si è già mobilitato da tempo per bocciare «le assurde regalie ai no global dei centri sociali», è ora lidea di Vesco, «comunista italiano» doc nella giunta Burlando, che vuole «favorire gli immigrati sia attraverso la creazione di un fondo di rotazione per agevolare lacquisto della prima casa, sia mediante listituzione della figura del mediatore culturale nelle pubbliche amministrazioni con funzioni di indirizzare gli stranieri nella ricerca del lavoro». Tutte cose che costano, e non sembrano proprio immediatamente indispensabili, viste le esigenze - queste sì, pressanti - di disabili, anziani, disoccupati e simili.
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