Si era detto, non senza motivo: «Vedrete, dopo le barcate di soldi arrivate da Roma per i mondiali di calcio del 90, le Colombiane del 92, il G8 del 2001 e la capitale europea della cultura del 2004 (mica bazzecole: fra tutto, qualcosa come 2mila milioni di euro), a Genova e al resto della Liguria non daranno più un centesimo. Per altri centanni almeno. Anche perché non abbiamo neanche un ministro, nostro paladino, nel governo!». E invece, il presidente della Regione Claudio Burlando - che nonostante il look è un inguaribile ottimista - non si rassegna. E rilancia la politica del cappello in mano, fiducioso che qualcuno, dalle parti di Palazzo Chigi, lo ascolti e, soprattutto, lo accontenti. Allorizzonte, anni 2010 e 2011, si profilano i finanziamenti per le celebrazioni dellimpresa di Garibaldi e dellUnità dItalia. Vogliamo perdere loccasione? Manco per niente. E allora, in quattro e quattrotto luomo che non volle farsi «governatore» ha preparato un elenco di iniziative, una più bella dellaltra, da sottoporre direttamente allattenzione dellamico capo del governo, Romano Prodi (senza farle vedere, è chiaro, a quello sparagnino, peggio dun genovese, di Tommaso Padoa Schioppa). I soliti maligni invidiosi sibilano: «Vuoi mettere se fra tre anni, alla scadenza del mandato, il capo di De Ferrari potrà presentare tanti fiori allocchiello, opere pubbliche, manifestazioni, ricchi premi e cotillon, realizzati senza aver fatto ricorso alle asfittiche casse regionali? A chi andranno i meriti, in campagna elettorale?».
Ma cosa vanno a pensare! Intanto, lui, Burlando, pensa ad altro. Cè di tutto e di più, nella sua lista della spesa (altrui): il completamento della pista ciclabile di 70 chilometri attraverso loperazione di Area 24 a Imperia con la realizzazione del primo parco costiero italiano; il recupero del convento dei padri domenicani di Taggia; linaugurazione di Villa Margherita a Bordighera; la creazione di una nuova pista ciclabile anche intorno allarea di Quarto dei Mille e nei pressi della Lanterna, oltre a interventi vari nello Spezzino «che si configura come area prettamente risorgimentale per la presenza dellArsenale e del quartiere Umbertino». Non finisce qui: Burlando, preso da infinito amore per la storia del Risorgimento, ricorda al colto e allinclita «i luoghi natali dei genitori di Garibaldi a Chiavari e Loano», ma sollecita attenzione anche per la Stazione Marittima di Genova, «destinata a diventare un centro di degustazione enogastronomica», e per il Museo dellemigrazione, la Fondazione De André, la regata delle Tall Ships (che dovrebbe prevedere una tappa a Quarto, possibilmente senza finire sullo scoglio). In chiusura di petizione, Burlando sè riservato la ciliegina sulla torta, quella che «è troppo forte, non mi puoi dire di no»: laccoppiata, due tappe, del Tour de France, nel 2010. Genova-Nizza e Nizza Genova. Allinsegna delleroe dei Due Mondi che vuol dire pur sempre «camicie rosse». Si tratta di un «pacchetto» pesante, in grado di proiettare i riflettori su Genova e Liguria per un periodo molto lungo. Ma al presidente, notoriamente alieno ai riflettori, interessa piuttosto un altro aspetto, quello delle risorse che potrebbero riversarsi sulla Regione, pardon: sulla regione, minuscolo. Il consiglio dei ministri deciderà entro il mese le città che saranno sedi delle celebrazioni e riceveranno i relativi contributi. «Speriamo - ribadisce testualmente Burlando - di avere da Roma risorse significative per proseguire nellopera di trasformazione della Liguria».
La Regione scopre il Risorgimento per farsi bella coi soldi dello Stato
Burlando chiede il finanziamento di una serie di iniziative in Liguria per celebrare lUnità dItalia
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