I lavori li guidava lei, Elena Donazzan, assessore allistruzione della Regione Veneto, guidata da Giancarlo Galan (nella foto). Ma lei la Donazzan, è inciampata in un dannato errore che ora sarà dura riparare. In aula la Donazzan è colei che segnala ai consiglieri di maggioranza come votare: pollice verso per il no, pollice retto per il sì. Ma a las cinco de la tarde Elena Donazzan è stanca, stordita dal brusio e confusa. Così quel pollice, lha tirato giù invece che su. Risultato: tutti le hanno dato retta e il provvedimento in discussione è stato affossato con 18 voti contrari, 8 favorevoli e 17 astenuti.
Mal gliene è incolto però perché il provvedimento al voto era intitolato «Ente regionale Veneto lavoro» quattro commi per spiegare finalità e natura di questa struttura che in bilancio vale 8 milioni di euro. Difficile votare la nomina del direttore, le funzioni dellente o gli organi quando listituzione viene bocciata. Così i lavori vengono sospesi e la patata bollente passa nelle mani degli avvocati chiamati ora a risolvere il pasticcio: una legge regionale stabilisce che una norma bocciata non può essere ripresentata nella stessa legislatura. Si vedrà come finirà.
Lei, la Donazzan, ha spiegato al Gazzettino: «Ero stanca, pensavo fosse al voto un emendamento di Atalmi (consigliere dopposizione targato Pdci, ndr).
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