Il dibattito sul nome del prossimo vicesindaco tiene ancora banco nella Lega. Per le prossime elezioni amministrative a Milano «noi dobbiamo vincere le elezioni e dare un ottimo governo alla città», ha spiegato Marco Reguzzoni, il presidente del gruppo della Lega alla Camera, ieri a Milano per la presentazione di un libro di Massimo Franco. Una partita ancora aperta con i candidati in pochette verde che continuano a spuntare. «Questa - taglia corto Reguzzoni - è una cosa che appassiona i giornalisti, ma che non interessa alla Lega. A noi interessa vincere le elezioni». Una manovra diversiva che non convince, perché nei corridoi di via Bellerio oggi è proprio questa la partita che più appassiona dirigenti e militanti. Con il nome di Matteo Salvini che torna a spuntare. Lanciato proprio da Davide Boni che in molti vedrebbero come un candidato al ruolo di vice Moratti. «Io vicesindaco? Allegri mi ha chiamato perché vuole farmi giocare a centrocampo nel Milan», ha cercato di cavarsela il vicepresidente del consiglio regionale con una battuta a chi ieri gli ha chiesto lumi sul suo futuro politico. «Se dovessi decidere io - sè fatto serio -, opterei per uomini da anni impegnati in consiglio comunale e nel territorio milanese. Ci sono almeno duecentocinquanta militanti che lavorano sul territorio». Chiaro il riferimento a Salvini che a Palazzo Marino è entrato nel lontano 1993 (18 anni fa, nellera Formentini). «La decisione finale però - ricorda Boni - sarà di Umberto Bossi.
Bossi è la Lega, alla fine decide il segretario federale. Cè un vertice che decide per tutti e tutti siamo uomini di Bossi. Dobbiamo ricordarci che se siamo in certe posizioni è perché lui ha iniziato la battaglia 25 anni fa».Reguzzoni: «Vicesindaco? A noi interessa solo vincere»
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