Reja vuol chiudere due capitoli «L’Inter e la salvezza, ma oggi»

Stavolta Livorno-Lazio non sarà destra contro sinistra e non verranno portati agli onori delle cronache gli sberleffi politici di labronici e laziali. Perché, più delle occasioni passate, oggi la sfida dell’Ardenza in programma alle 15 significa «bisogno di salvarsi» per una delle due formazioni. Beninteso per la Lazio, visto che gli amaranto sono già, matematicamente, retrocessi. E sarà sfida vera, certo non una passeggiata come quella degli interisti domenica scorsa: perché il Livorno farà l’impossibile per salutare la tifoseria delusa con un risultato positivo, specie oggi che Lucarelli saluterà definitivamente la curva visto che non proseguirà il suo rapporto col club del presidente Spinelli. Reja, consapevole del fatto che basta un punto alla sua squadra per restare in A, comunque non si fida dell’antagonista. «So che lì ci aspettano, ma noi non abbiamo timore di nessuno» ha spiegato il goriziano, che poi ha aggiunto: «Andiamo a giocarci la nostra partita lealmente. Vogliamo dimostrare che siamo una compagine che può affrontare tutti a testa alta. Il Livorno non ha niente da perdere, non ha tensione, vorrà fare la partita importante per far vedere che la retrocessione non è giusta. Sta a noi il compito di frenare questa situazione perché abbiamo bisogno di punti». Poi, dopo aver giustificato la sua squadra per la figuraccia di domenica scorsa («Abbiamo giocato contro un transatlantico e c’erano 50 mila persone che tifavano Inter, non era facile. Si sono dette tante cose a sproposito, ma mettetevi nei panni dei calciatori che alla rete degli avversari hanno sentito l’esultanza e che alle parate di Muslera hanno sentito i fischi»), s’è soffermato sui dietrologi: «Ci sono moralisti, soprattutto fra quelli che pur occupandosi di calcio hanno dato dei giudizi assurdi».
Fra poco, sul campo dei toscani, schiererà Muslera, Biava, Dias, Radu, Lichtsteiner, Brocchi, Ledesma, Mauri, Kolarov, Floccari e Rocchi. Così, snocciolati in sequenza come ha fatto in conferenza stampa ostentando sicurezza (tanta) e annullando la pretattica che tanto piace a chi deve consegnare la lista all'arbitro. «Abbiamo recuperato tutti - ha detto - vi dico la formazione perché l’abbiamo provata e i ragazzi già la sanno. Abbiamo bisogno di punti, vogliamo chiudere la stagione nel migliore dei modi. La cosa importante è fare punti, senza attendere buone notizie da Napoli.

Dobbiamo guardare a casa nostra, anche se quella sarà una gara con alte motivazioni, il Napoli deve evitare i preliminari d’Europa League». «Ho provato - ha anche aggiunto - vari moduli, poi ho trovato delle garanzie con il 3-5-2 e da li c’è stato un continuo crescendo di maturità e convinzione».

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