Renzi, la giovane promessa nella morsa delle vecchie liti

Per avere la misura del tasso di litigiosità interna, bisogna venire a Firenze ma guardare all’Europa. E in particolare al deputato fiorentino del Pd Lapo Pistelli, che ha annunciato che alle prossime elezioni europee non voterà il sindaco Leonardo Domenici, tacciandolo di scarsa «empatia» con gli elettori e creando il caos fra i democratici, con i cronisti della dalemiana Red Tv a segnalare «un mal di pancia interno al Pd che è andato crescendo tra Matteo Renzi, Pistelli e Domenici». Lui, Matteo Renzi il giovane che a Firenze si è candidato sbaragliando l’opposizione del suo partito con una vittoria inaspettata alle primarie, adesso si trova a un solo punto di distacco dall’avversario del Pdl, l’ex portiere Giovanni Galli. Tutta colpa delle liti, certo. Ma anche del tentativo tutto prodiano di acquistare voti centristi alleandosi però con la Sinistra, che ha portato Renzi a dover incassare il no dell’Udc all’alleanza. I sondaggi lo danno sotto il 50% e soprattutto danno in rialzo il candidato Pdl.

A sinistra subisce la concorrenza di Valdo Spini e l’ostilità interna di pezzi del Pd, che osteggiano una «lista del sindaco». L’uscente Domenici, Ds, avverte: «Berlusconi che scende in campo può incidere. Considerare la battaglia già vinta è un grave errore. Ma stiamo messi meglio che a Bologna». E non è una grande consolazione.

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