Reparto del policlinico off-limits per blatte

Antonella Aldrighetti

Un intervento del nucleo operativo del Nas volto a evidenziare, dopo alcune segnalazioni del personale sanitario, le condizioni igienico-sanitarie di alcuni locali del Policlinico Umberto I, ha portato alla chiusura temporanea del reparto di terapia intensiva presso l’unità di cardiochirurgia del nosocomio universitario. Oltre alla carenza eclatante di pulizia, nei locali della stessa sezione post-operatoria, dove peraltro c’erano ricoverati quattro pazienti provenienti dal blocco operatorio e ora trasferiti altrove, a pochi metri dal reparto stesso, ossia nel locale cucina, è stata notata la presenza di una decina di blatte. Erano tutte morte.
L’ordine perentorio e immediato è stato quello di disinfestare l’intero piano terra dell’unità medica e approfondire le motivazioni che avrebbero portato al ritrovamento degli scarafaggi in quella camera. Già, perché qui, sia la mattina che il pomeriggio, si prepara latte, tè e caffè d’orzo per la colazione e la merenda. Gli stessi medici e infermieri del reparto vi si servono, all’occorrenza, per rifocillarsi. Ed è proprio da qui che sarebbero partite le prime segnalazioni, come riportato da «radio corsia»: una manciata cospicua di lettere sarebbero state inviate già da qualche mese sia all’ufficio tecnico dell’ospedale universitario che alla dirigenza dell’unità di cardiochirurgia. La richiesta era esplicita e precisa: intervenire per disinfestazione.
A sentire le voci che si rincorrono all’Umberto I per dare informazioni di prima mano e riportarne altre di seconda, sembrerebbe che le blatte, fin dai primi giorni di primavera s’erano viste in giro per i piani. Poi niente più, almeno di mattina. Ma alla sera, una bella famigliola, di tanto in tanto, si faceva una passeggiata esplorativa per rimediare cibo. Adesso invece non rimane che attendere l’intervento di bonifica imposto dalla direzione sanitaria. Tempo quarantott’ore e il reparto tornerà di nuovo agibile. C’è da augurarsi che oltre ai disinfettanti, in quest’occasione, venga utilizzato pure il canonico sapone per la pulizia profonda dei pavimenti visto che la stessa «radio corsia» si lascia scappare che lo stato di sudiciume rilevato dai carabinieri del Nas durante l’ispezione, è un po’ ovunque. Oltre a porzioni di pavimento sollevate, sconnesse e mancanti: una delle note salienti del reparto visitato.
Ma i bisbigli e le «soffiate» non si fermano all’argomento blatte. Parrebbe pure che un secondo sopralluogo del nucleo operativo di antisofisticazione abbia interessato il terrazzo di alcuni padiglioni. Qui le forze dell’ordine sarebbero state interessate a verificare il materiale di certi vasconi per l’acqua potabile che servirebbero alcuni reparti. Vero è che il nosocomio vanta oltre un secolo di vita e di storia, ma è vero pure che fino a oggi sono state investite scarse risorse per avviare una completa ristrutturazione edilizia.

Intanto si continua a parlare dell’ennesimo progetto di ammodernamento siglato dal general manager Ubaldo Montaguti dal costo di 800 milioni di euro: sulla carta è stato fissato il primo step di intervento. Dalla carta alla fase attuativa ci attendiamo che il passo sia breve, anche se per adesso ci accontenteremmo di impedire alle famigliole di scarafaggi di proliferare all’interno dell’Umberto I.

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