L'immagine di cinque convogli bloccati per ore nella galleria subacquea che unisce Francia e Inghilterra aveva turbato i sogni dei claustrofobici di tutto il mondo. Il 7 gennaio la scena si è ripetuta, stavolta fortunatamente con un solo treno bloccato negli abissi della Manica. Se per il primo blocco era stata data la colpa alla neve, la spiegazione di quanto sia accaduto il 7 dicembre non è ancora stata fornita. Ma i vertici dell'Eurostar Group, la compagnia che gestisce il traffico ferroviario lungo l'Eurotunnel, fanno sapere ora che la normalità nel traffico è lontana dall'essere ripristinata: fino a quando il generale Inverno non si farà sentire con meno violenza, i convoglio sotto il mare (e anche in parte della tratta in superficie) viaggeranno a velocità quasi dimezzata, e la tratta subacquea potrà venire affrontata da un solo convoglio per volta.
La morsa di gelo che sta colpendo l'Europa settentrionale è senza precedenti, ma ciò non toglie che le debacle a ripetizione dell'avveniristico sistema stiano sollevando un po' di stupore e qualche polemica. É ben vero che il carico di passeggeri - dopo l'ondata natalizia - in questi giorni si presenta attenuato, ma comunque sui treni superrapidi si sta riversando anche una quota importante dei viaggiatori lasciati a piedi dagli aerei, bloccati anch'essi dalle temperature estremamente basse.
Attualmente i treni dell'Eurotunnel, progettati per viaggiare a 186 miglia orarie - circa 300 chilometri all'ora - non possono superare, su disposizione della compagnia, le 106 miglia. Inoltre si passa uno per volta, il che significa che i convogli in arrivo da Londra lungo la High Speed 1 devono spesso attendere pazientemente il loro turno prima di imboccare il tunnel. I ritardi totali oscillano tra i 25 e i 45 minuti. I portavoce di Eurostar ammettono che le nuove, pesanti nevicate annunciate dai meteorologi non sono arrivate, ma il nemico è ora il termometro che continua a scendere e che può mandare in tilt i sistemi di sicurezza. Attualmente il traffico è ridotto all'85 per cento, i treni partono più tardi la mattina e cessano prima la sera. L'azienda non ha voluto o saputo comunicare quando la situazione potrà tornare all normalità.
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