Il presepe e i canti di Natale hanno pieno diritto di cittadinanza in tutte le scuole italiane perché nessuno può sentirsi offeso dal rispetto di una tradizione religiosa che rappresenta una parte importante della nostra identità. E anche la visita di un rappresentante della Chiesa cattolica in una scuola non può in alcun modo rappresentare un problema per gli alunni che frequentano listituto, anche se appartengono ad altre fedi. Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, dà un taglio netto a tutte le polemiche sullopportunità o meno di celebrare la festività natalizia negli istituti allestendo presepi e cantando inni religiosi. Anche quando le classi sono frequentate da bambini e ragazzi di diverse confessioni religiose. «Il clima di dialogo interreligioso si basa sullabbattimento delle barriere e sulla capacità dei ragazzi di condividere il bene e il vero nel rispetto dei valori condivisi e delle proprie identità - dice Fioroni -. Dunque è profondamente sbagliato pensare che si possa scegliere il silenzio assordante dei divieti».
Un messaggio forte da parte del ministro esponente della Margherita e in passato spesso in polemica con i suoi stessi alleati allinterno della coalizione di centrosinistra proprio per difendere i valori cattolici e pure i buoni rapporti con le gerarchie ecclesiastiche.
A Fioroni infatti non è piaciuta affatto la decisione presa due giorni fa dal Consiglio di istituto di una scuola elementare di San Gimignano che ha respinto la visita pastorale dellarcivescovo di Siena, monsignor Antonio Buoncristiani, nella scuola. È il ministro stesso infatti a spiegare che la sua difesa del presepe e delle tradizioni «è un diretto riferimento alla vicenda di una scuola di San Gimignano dove nei giorni scorsi il Consiglio di istituto ha vietato la visita di un vescovo per evitare di urtare le sensibilità degli alunni di altre religioni». Fioroni non soltanto non condivide ma si augura pure «che questo non accada mai più nella scuola italiana, anche perché esponenti di altre religioni hanno criticato questa decisione». La bacchettata del ministro allistituto di San Gimignano arriva dopo che già altri episodi di questo genere si erano verificati nelle scuole italiane. Ad esempio in un istituto di Bolzano era stato inizialmente abolito il coro dei bambini che avrebbero dovuto cantare Stille Nacht (Astro del ciel) perché le insegnanti avevano ritenuto non fosse rispettoso dei loro compagni appartenenti ad altre fedi.
Questi episodi comunque erano stati notati anche dal Vaticano. Proprio due giorni fa il cardinale Camillo Ruini evidenziava «il rischio che il senso del Natale non sia inteso bene» e che «si cerchi di metterlo tra parentesi».