Nel 1993 Paul Picot lanciò quello che, all'epoca, era l'unico cronografo rattrapante e day-date con riserva di carica, dotato di meccanismo automatico, il Technicum, tuttora in produzione. Vi è da sottolineare che l'aggiunta della complicazione «sdoppiante» su di un movimento cronografico presenta delle insidie, legate principalmente agli attriti che esercitano le componenti del dispositivo rattrapante stesso. La maison di Le Noirmont scelse di montare i componenti del rattrapante sul movimento cronografico di base (un Eta-Valjoux 7750 totalmente personalizzato da Paul Picot con l'aggiunta, tra l'altro, di una massa oscillante in oro a 21 carati), senza decentrare le sfere di ore e minuti, per fare spazio al meccanismo delle due lancette cronografiche al centro; una determinazione questa, che fu premiata anche dal prestigioso titolo di cronometro, certificato dal C.O.S.C..
A conferire ulteriore pregio al modello, come detto, vi fu l'aggiunta dell'indicazione day-date analogica e della riserva di carica. Da notare anche che, in luogo della classica pinza, la funzione rattrapante, gestita da una ruota a colonne, viene attivata da un apposito freno: soluzione veicolata dal posizionamento del sistema sdoppiante sotto al quadrante, dal lato opposto del meccanismo del cronografo. Il tutto rifinito secondo stilemi decorativi d'alta orologeria, non ultimo il quadrante argenté guilloché con lancette Pomme e scala tachimetrica periferica.
Il Technicum è divenuto un'icona della maison, un elemento di riconoscibilità forte e, conseguentemente, riproporne a distanza di 18 anni un seguito può comportare rischi inevitabilmente legati allimmediato confronto.
Paul Picot, in tal senso, ha voluto giocare sul sicuro e, nel New Technicum, ha optato per un cronografo d'assoluto impatto classico, bi-compax, equipaggiato con un movimento meccanico manuale d'assoluto prestigio, basato sul calibro Lemania 1872 e interamente rifinito a mano. Ricordiamo che il Lemania 1872, è un meccanismo da 12''', dallo spessore di 5,7 mm, con bilanciere in Glucydur oscillante a 21.600 alternanze/ora, 18 rubini, autonomia di 50 ore e regolazione fine su racchetta; lo smistamento delle funzioni crono è assicurato da navette con innesto orizzontale e, squisitamente sulle leve crono, Paul Picot ha voluto effettuare un trattamento Pvd di brunitura, di sicuro impatto. Sul quadrante, come accennato, ecco i tradizionali contatori dei minuti crono e dei secondi continui, rispettivamente al 3 e al 9, rifiniti internamente a filets circulaires, con la scala tachimetrica presente solo sulle versioni con quadrante bianco (l'altra variante è antracite trattata soleil).
Entrambi i quadranti sono previsti sulla cassa da 41 mm di diametro declinata in acciaio o in oro rosa, con lunetta scalinata, pulsanti a sezione rettangolare, corona a vite e anse rettilinee.
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