Un giorno senza immigrati, senza le braccia e la testa delle decine di migliaia di lavoratori stranieri che vivono a Milano, «per vedere e toccare con mano cosa succederebbe se tornassero davvero a casa loro». La proposta nasce online - da un blog e da un gruppo su Facebook - proprio a Milano, capitale italiana dellimmigrazione, dove si trova il coordinamento nazionale, ma ci sono già diversi comitati locali. Lispirazione, invece, arriva dalla Francia, dove è stata lanciata unanaloga forma di protesta, «Un giorno senza immigrati, 24 ore senza di noi». La data coincide con quella della manifestazione italiana, ovvero il 1° marzo 2010.
Le promotrici sono un gruppo di donne che lavorano a Milano «Siamo straniere e italiane, e facciamo lavori diversi, ma non è questo il punto» spiega una di loro, Stefania Ragusa, che precisa: «Abbiamo ricevuto il sostegno a titolo personale da parte di esponenti del mondo politico e sindacale, come quello di Giuseppe Civati, consigliere Pd in Lombardia, ma la nostra è una protesta che nasce dalla società civile».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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