Massimo Bianchi
da Firenze
La Fiorentina ha rinunciato al ricorso al Tar. La decisone è stata annunciata dal presidente Andrea Della Valle: «Una decisione sofferta - ha spiegato - presa per il bene della squadra e della città». A far pendere la bilancia verso la rinuncia sono stati i rischi che un ricorso alla magistratura ordinaria avrebbe comportato: da una ulteriore penalizzazione nel torneo in corso ad una esclusione dalle manifestazioni Uefa, traguardo che la società conta di raggiungere nella prossima stagione. Certo l'inversione di rotta è stata netta, Diego Della Valle era deciso a perseguire nei confronti della Federazione la linea dura, muro contro muro. Sono stati glia avvocati a convincere la famiglia padrona a non rischiare: così al Tar andranno i singoli dirigenti, i fratelli Della Valle e l'amministratore delegato Mencucci. Ma solo per difendere le proprie posizioni personali.
«Abbiamo parlato con i giocatori e con Prandelli, si sono detti d'accordo con la nostra decisione. Abbiamo messo una pietra sopra al problema. Questo anche per dare la maggiore tranquillità possibile al tecnico e ai giocatori che anche in questa stagione stanno offrendo spettacolo di buon calcio. Sono sicuro che riusciremo a salvarci e, come dice Prandelli, che a partire dal prossimo anno cominceremo a toglierci grosse soddisfazioni». Resta la rabbia per una condanna ritenuta ingiusta. «Siamo irritati ma la scelta è stata quella di rimanere all'interno delle regole sportive». Regole da cambiare, secondo i Della Valle, radicalmente. No al TAR ma possibilità aperta di ricorrere al tribunale dell'arbitrato sportivo: eventualità anche questa da valutare con il pool dei legali. Ripercorrendo a grandi linee la vicenda che ha portato alla condanna della Fiorentina, Della Vale ha ammesso che «sono state compiute alcune ingenuità: ma eravamo da poco nel mondo del calcio e qualche errore può succedere.
Il problema è che queste ingenuità ci sono state fatte pagare a carissimo prezzo». A proposito di cifre: Della Valle ha trovato modo di contestare anche l'entità delle multe inflitte dal giudice sportivo alla società. L'ultima per cori razzisti nei confronti del palermitano Simplicio: «Siamo già a 850.000 euro, una cosa assurda».
La decisione della famiglia Della Valle ha diviso la tifoseria. Da una parte chi lamenta di «aver perso l'ennesima occasione per non abbassare la testa e andare contro il sistema» e ora si chiede se «riusciremo mai a farci davvero rispettare?». Non si capisce infatti come dal motto dei Della Valle «male non fare, paura non avere» si sia passati all'acquiescenza. Ma la maggioranza pare schierata con la decisione dei dirigenti viola seguendo l'affermazione «Io sto con Della Valle» fatta propria dai viola club.
«Al Tar i vantaggi rischiavano di essere superiori ai vantaggi, anche se siamo delusi forse è stata fatta la scelta migliore». Si sospira ma la voglia di voltare pagina ha preso il sopravvento. Domenica, a Roma, si cercherà di cancellare quello zero in classifica che sta dando tanti tormenti.
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