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La retromarcia di Second Life: «Vietata ai minori»
La società inventrice del gioco verificherà letà dellutente
La società inventrice del gioco verificherà letà dellutente
da Milano
Se vuoi avere una «seconda vita», devi aver già compiuto i 18 anni nella prima. È questa la nuova regola per entrare in «Second life», il sito dove ognuno può costruirsi un alter ego a proprio piacimento, l'«avatar», e vivere una realtà a misura dei propri desideri. Solo che questo «paradiso» online, creato quattro anni fa dalla società americana Linden Lab, si è presto trasformato in un inferno: pedofilia, aggressioni, omicidi, e ogni genere di crimini. Proprio come nella vita reale. Così Philip Rosedale, fondatore e amministratore delegato della società di San Francisco, ha imposto un giro di vite: «Second life è solo per adulti - ha annunciato lunedì sera -. Adotteremo misure severe per contrastare i casi di pornografia infantile». Il sito, infatti, è già stato usato per lo scambio di materiale illegale. Si teme che si possano verificare casi di adescamento di minori. Proprio i giovanissimi, infatti, sono i più attivi abitanti del pianeta, quasi sette milioni di persone in tutto. A loro era già stata dedicata da qualche mese una piattaforma speciale, «Teen Second life». Ma non era poi così difficile «barare» sull'età e varcare i confini off limits di alcune aree del mondo virtuale. Ora la società sta pensando a norme più rigide per l'iscrizione. Una soluzione potrebbe essere l'obbligo di inserire i dati della carta d'identità, del passaporto o della patente di guida.
Se vuoi avere una «seconda vita», devi aver già compiuto i 18 anni nella prima. È questa la nuova regola per entrare in «Second life», il sito dove ognuno può costruirsi un alter ego a proprio piacimento, l'«avatar», e vivere una realtà a misura dei propri desideri. Solo che questo «paradiso» online, creato quattro anni fa dalla società americana Linden Lab, si è presto trasformato in un inferno: pedofilia, aggressioni, omicidi, e ogni genere di crimini. Proprio come nella vita reale. Così Philip Rosedale, fondatore e amministratore delegato della società di San Francisco, ha imposto un giro di vite: «Second life è solo per adulti - ha annunciato lunedì sera -. Adotteremo misure severe per contrastare i casi di pornografia infantile». Il sito, infatti, è già stato usato per lo scambio di materiale illegale. Si teme che si possano verificare casi di adescamento di minori. Proprio i giovanissimi, infatti, sono i più attivi abitanti del pianeta, quasi sette milioni di persone in tutto. A loro era già stata dedicata da qualche mese una piattaforma speciale, «Teen Second life». Ma non era poi così difficile «barare» sull'età e varcare i confini off limits di alcune aree del mondo virtuale. Ora la società sta pensando a norme più rigide per l'iscrizione. Una soluzione potrebbe essere l'obbligo di inserire i dati della carta d'identità, del passaporto o della patente di guida.
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