Il retroscena La casa reale alla larga da Wimbledon per un rovescio di Giorgio VI

ALLERGIA Il padre di Elisabetta II giocò e perse in doppio nel ’26. Da allora questo sport è un mezzo tabù

Il retroscena La casa reale alla larga da Wimbledon per un rovescio di Giorgio VI

La Gran Bretagna è in lutto per la sconfitta di Andy Murray eppure i sudditi della Regina restano giorno e notte davanti ai Cancelli di Wimbledon pur di conquistare un biglietto. C'è chi dorme sul marciapiede, chi festeggia tutta la notte con la birra, chi riesce ad accaparrarsi un buco sulla Henman Hill, la collina intitolata all'ultimo dei loro beniamini. Quando il Barone De Coubertin inventò il detto "L'importante è partecipare", gli inglesi lo fecero loro. Eppure questo ricco e stupendo Tempio del Tennis, famoso quanto Buckingham Palace, non è mai piaciuto alla Regina Elisabetta. Il perché me lo spiegò anni fa Ted Tinling, il più famoso sarto inglese della storia, al quale gli organizzatori negavano l'ingresso. Ted era colpevole di aver vestito le belle campionesse con modelli troppo audaci. Pensate che per entrare, lui si faceva dare i biglietti dalle giocatrici in cambio di vestiti. Fu per un biglietto che Tinling disegnò per me le mutandine di pizzo rosa che nel 1954 provocarono un terribile scandalo.
Fu lui, che conosceva tutti i segreti di Wimbledon, a raccontarmi perché i Reali d'Inghilterra non entravano nel Club. «Il 1926 - diceva - fu la sola "Royal Occasion" perché il Duca di York che poi divenne Re Giorgio VI si iscrisse al torneo di doppio con Louis Gregg, un suo funzionario di corte, assicurandogli una grande carriera perché nel momento in cui Gregg fu nominato Sir Louis, divenne anche Chairman di Wimbledon. In quel 1926 si celebrava il Giubileo del Torneo (anche se dal 1915 al 1918 per colpa della guerra non si era giocato) e la regina Mary si recò sul Centrale per consegnare le medaglie ai campioni sopravvissuti, tra i quali c'erano Maud Watson la prima vincitrice e Suzanne Lenglen». Continuando la storia, Ted mi spiegò: «Il futuro Giorgio VI e Louis Gregg quel primo turno di doppio lo persero di brutto! E la sua futura moglie, che poi diventerà la centenaria Regina Madre, per l'onta della sconfitta subita dal marito in quella competizione del 1926, odiò talmente l'All England Club da ordinare la trasformazione dei campi da tennis nei giardini di Buckingham Palace in serre. E infatti le principesse Elisabetta e Margareth non giocarono mai a tennis...». Una sola volta, moltissimi anni dopo, nel Centenario del Torneo, nel 1977, la Regina Elisabetta mise piede a Wimbledon e in quell'occasione accadde il miracolo: vinse proprio un’inglese, Viginia Wade.
Chi invece adorava il gioco era Lady Diana, che ammiravamo spesso nel Royal Box. Ora mi domando cosa potrebbe accadere se un giorno a Wimbledon dovesse vincere Murray, che è scozzese. Ci vorrà almeno un anno, per ora non è un problema.

Però quando la Regina Elisabetta fece Baronetto Sean Connery, lui decise che avrebbe accettato il titolo solo se lei fosse andata a consegnarglielo in Scozia! Chissà se l'eventuale vittoria di Murray potrebbe trasformarsi in un altro "Regale Problema“?

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