Per essere un signore che doveva abbandonare tutte le sue cariche sociali, si può dire che lIngegnere non abbia proprio rispettato questo nobile intendimento. Per carità, a parte qualche azionista infuriato, nessuno gli aveva chiesto ufficialmente di farsi da parte. Ma appunto per questo cera da attendersi una certa sobrietà nelle poltrone che ancora restano attaccate a Carlo De Benedetti. Invece ieri, tra le righe di una ricerca condotta dal Servizio studi di Mediobanca, si legge chiaramente che è lui ad aggiudicarsi la vetta della classifica 2008 relativa al cumulo di cariche tra le più grandi società italiane quotate. Un prezzemolino dei cda, insomma.
Sono ben sette le cariche assunte dallIngegnere, tutte allinterno della galassia delle sue società e di cui tre «onorarie»: presidente onorario Cir (Compagnie industriali riunite), consigliere Cir, presidente onorario Cofide (Compagnia finanziaria De Benedetti), consigliere Cofide, presidente onorario Sogefi (la società leader nella produzione di sistemi di filtraggio automobilistici fondata da Colaninno), consigliere Sogefi e presidente del gruppo editoriale Lespresso. Ruolo, questultimo, che De Benedetti è tornato a ricoprire nel 2006, spodestando il «principe editore» Carlo Caracciolo.
Senza contare che al secondo posto, insieme a Gilberto Benetton, Jonella Ligresti e Carlo Pesenti, cè proprio il figlio di De Benedetti, Rodolfo, presidente Sogefi, amministratore delegato e direttore generale Cir, amministratore delegato e direttore generale Cofide e consigliere Lespresso. Un bel sei cariche in pagella.
Sarà però lultimo anno che questa classifica verrà guidata da De Benedetti.
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