Per fatal combinazion, come si canta nella fatua ma immortale Come pioveva, la Scala apre come al solito il 7 dicembre (forse) e lOpera di Roma, direttore Riccardo Muti, chiude la stagione 2008 il 6. Due Verdi: Don Carlo a Milano con una buona compagnia di canto e un direttore italiano, Daniele Gatti, tra i più degni di stima, e Otello in prima italiana delledizione applaudita questestate al Festival di Salisburgo. Anteprima per giovani alla Scala il 4 pomeriggio, prova generale a pagamento per beneficenza a Roma il 4 pomeriggio.
Normale? Sì, normale ma insolito. Ed insolitamente stuzzicante per quello che vi si è aggiunto. Muti, trionfatore per tanti anni alla Scala come direttore musicale e poi dimissionario per contrasti con gli atteggiamenti dellorchestra, crea allOpera di Roma, non molto avvezza ai grandi eventi, una catena di «tutto esaurito», mentre alla Scala che ama vantare la propria efficienza lombarda e la supremazia mondiale, l'orchestra, o meglio un suo sindacato, è significativamente in rotta anche con i dirigenti attuali, e non si sa ancora se si apriranno le porte alla festosa «prima», avvenimento tradizionalmente famoso con incasso straordinario (buttalo via, di questi tempi...).
Sarà giusto? Sbagliato? I protagonisti dellevento romano sono schivi, e alludono a ragioni per cui proprio quella data era conveniente. Mah. Comunque non è il caso di stupirsi. Nel mondo dellopera la curiosa ma provvida rivalità ha mille volti.
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