Non vuole abbassare la testa. Non ora che ha dovuto digerire il controsorpasso dellInter. «La vittoria dei nerazzurri non cambia niente, da quando siamo partiti abbiamo sempre pensato a noi stessi e questa deve essere la nostra forza e la nostra guida», sottolinea Ranieri. Il tecnico della Roma fa comunque lo scaramantico («i favoriti non siamo noi») e sa benissimo che oggi i giallorossi si giocano molto della loro rincorsa allo scudetto. E quindi preferisce stemperare gli animi e la squadra ha optato per un sano isolamento al fine di evitare eccessive pressioni e di rendere lattesa troppo calda. «Noi ci siamo isolati, pensiamo a non vedere e non sentire nulla e i nostri tifosi credo che lo capiscano - dice Ranieri -. Se vai dietro le voci è peggio. Vittoria e sconfitta, come dice Kipling, hanno la stessa faccia della medaglia. Mi auguro che sia una festa per la città di Roma, ragazzi è sport, spero che la città soprattutto si diverta».
Sul risultato quasi si sbilancia a favore dei cugini biancocelesti: «Di solito la squadra che sta più in altro in classifica non è la favorita, è la storia del derby. I tifosi della Lazio poi sono andati a Formello e hanno chiesto alla squadra di salvare la stagione con il derby. In queste partite non ci sono favoriti e non cè il fatto di giocare in casa o fuori casa. Ma non è la partita più difficile, perché dopo ce ne saranno altre e bisogna giocarle tutte, è solo una partita importante che noi dobbiamo pensare di vincere».
La Roma è sul rettilineo finale, deve continuare senza sbandare perchè come evidenzia Ranieri «possiamo riprendere lInter, andare avanti e loro posso ripassarci. Dobbiamo lavorare, sacrificarci e continuare così, questo è un campionato bellissimo che si deciderà allultima giornata. Ma non dobbiamo fermarci a stringere le mani e a ringraziare».
Sullundici che sfiderà la Lazio, Ranieri fa un po di pretattica: «Da martedì ho fatto due formazioni e lo ho provate sempre, i miei giocatori non ci hanno capito niente, volevo che si allenassero bene per tutta la settimana. Se rifarò il tridente? Non sono sicuro delle formule, sono sicuro solo dei miei uomini».
Vucinic pare lunico sicuro del posto, mentre resta il dubbio Menez che potrebbe togliere la maglia da titolare proprio a Toni. Il tecnico potrebbe dunque schierare un 4-2-3-1 con Julio Sergio in porta, quartetto difensivo con Cassetti, Juan, Burdisso e Riise, Pizarro e De Rossi dietro il trio Menez-Perrotta-Vucinic, davanti il solo Totti. Lalternativa è un 4-4-1-1 con Totti alle spalle di Toni, Perrotta esterno destro di centrocampo e Menez in panchina.
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