Ricerca, ecco il piano per il rilancio

Il ministro Mariastella Gelmini: retribuzioni dei ricercatori legate ai risultati dei progetti, svecchiamento e gruppi di lavoro, 300mila euro per tre anni ai progetti under 40, dottorati nelle aziende

Ricerca, ecco il piano per il rilancio
Roma - Lo svantaggio in termini di finanziamenti pubblici alla Ricerca, che ci vede fanalini di coda con solo lo 0,7% di investimenti rispetto al Pil contro una media Ue del 2%, non potrà essere recuperato a breve termine, ma nel medio periodo. Intanto, però, è già possibile cambiare direzione, a partire dall’introduzione di rigorosi criteri meritocratici per la distribuzione dei fondi e da un’opera di svecchiamento per dare più opportunità ai giovani ricercatori. Parola del ministro Mariastella Gelmini. La ricerca, ha detto il ministro intervenendo ad un convegno organizzato dal sindacato Flc-Cgil, ha un "ruolo fondamentale e strategico per la competitività del sistema paese, ma negli ultimi anni l’Italia non ha riservato al ruolo dei ricercatori il giusto peso e spazio".
Naturalmente pesano le valutazioni economiche ed il momento di crisi è "reale", ma nell’ultima manovra, ha sottolineato Gelmini, "la Ricerca è stata comunque sottratta dalla scure dei tagli, e questo è un elemento positivo". Invertire il trend, è insomma la convinzione del ministro, è possibile e la parola chiave da cui partire è "meritocrazia". Il "Piano Gelmini" per il rilancio della Ricerca made in Italy parte proprio da questo.

Retribuzioni legate ai risultati dei progetti È una delle misure annunciate da Gelmini. "Dobbiamo fare in modo, partendo dalla valutazione dei progetti e avvalendoci di commissioni internazionali super-partes - ha spiegato - di legare una parte della retribuzione dei ricercatori agli esiti del progetto stesso. Ciò dovrà valere anche per gli enti di ricerca pubblici". Il ministro ha quindi annunciato l’obiettivo di "arrivare rapidamente al commissariamento di quegli enti di ricerca che non producono risultati, perchè da qui si libererebbero risorse da puntare su enti che funzionano".

Svecchiamento, a partire dal ministero "Se da un lato - ha affermato la Gelmini - è indispensabile fare tesoro dell’esperienza accumulata dai dirigenti del ministero, dall’altro bisogna spalancare porte e finestre per far entrare aria nuova e per dare opportunità ai giovani ricercatori, che la ricerca la praticano e la vivono". Ad esempio, "pensiamo di intervenire sul tema del technology-transfer, ovvero, la brevettazione delle scoperte scientifiche: su questo punto, vogliamo organizzare dei gruppi di lavoro con i ricercatori stessi". Altro svecchiamento è previsto, ha detto il ministro, nell’ambito delle segreteria tecnica.

Trecentomila euro ai progetti under 40 "Sono disponibili - ha affermato il ministro - 60 milioni di euro aggiuntivi destinati al settore Ricerca. È allo studio un provvedimento che mira a favorire la meritocrazia e le carriere dei giovani: l’obiettivo è finanziare progetti di ricerca in aree strategiche, presentati da ricercatori under-40 e validati da commissioni internazionali, con un importo fino a 300mila euro in tre anni. In questo modo incentiveremo i giovani migliori e favoriremo l’autonomia della Ricerca".

Dottorati in aziende e internazionalizzazione L'obiettivo è valorizzare i dottorati di ricerca, prevedendoli anche all’interno delle aziende. Il ministro Gelmini ha anche parlato della istituzione di scuole internazionali di dottorato. Lo scorso Consiglio dei ministri, ha inoltre ricordato, ha sbloccato la somma di 40 mln per l’assunzione di ricercatori nel 2008.

Altro obiettivo è promuovere uno scambio "più intenso tra istituzioni italiane ed europee" per un migliore accesso ai fondi Ue. Inoltre, ha detto, "per favorire l’accesso dei ricercatori stranieri, parlerò col ministro Maroni per una semplificazione delle procedure dei visti".

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