La fine di code e ingorghi? I primi a non crederci sono loro, i «signori del traffico». Daccordo sulla ricetta (aumentare le corse di metrò, bus e tram), rassegnati sulla possibilità di farlo: la mancanza di fondi (per il 61 per cento) e di spazi (per il 57) sono ostacoli insormontabili. Lunica strada percorribile, alla fine, resta quella dei vecchi e «cari» blocchi.
La fondazione italiana Accenture ha intervistato 64 assessori al traffico dei Comuni italiani. Tra questi cera anche Milano, dove politici, industriali e dirigenti di aziende di trasporto pubblico ieri hanno commentato le risposte. «Accenture» lancia una proposta: per risolvere il problema del traffico andrebbero introdotti i «crediti alla mobilità». Lidea è quella che il cittadino possa muoversi in auto per la città senza pagare, ma per un numero limitato di giorni o chilometri. «Si tratta di diritti di percorrenza: chi non li brucia, perché usa il tram, se li vede convertire in denaro o sconti sulle tasse; chi ne consuma più del previsto li deve ricomprare». La tecnologia per realizzare il sistema è già sul mercato, ricorda la Fondazione: «Basta montare sulle auto apparecchi che registrano orari e vie percorse». Ma la strada, pare di capire, resta in salita. «È unidea interessante - commenta Giorgio Goggi, assessore comunale al Traffico -. Ma alla base cè la stessa idea del roard pricing: vuoi usare lauto in città? Devi pagare. Idea che Milano rifiuta, per ora. Perché questi provvedimenti funzionino, inoltre, va registrata la circolazione in modo adeguato: a Londra ci hanno impiegato otto anni, qui il progetto si è fermato».
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