La ricetta degli ospedali privati: «Basta con gli sprechi Multe alle regioni che sforano»

In Lombardia si realizza il miglior mix tra sanità pubblica e sanità privata. Parola del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. «Non siamo la regione con la maggior quota di sanità privata. Siamo al sesto posto - puntualizza il governatore - ma siamo quella in cui si realizzano la miglior integrazione e il miglior equilibrio fra strutture pubbliche e private». A confermarlo sono i numeri: nove anni di bilanci chiusi in pareggio, una richiesta di fondi nazionali inferiore rispetto alle altre regioni (500 milioni in meno), un saldo tra ingressi e uscite di 70mila pazienti, cifra superiore del 70% rispetto alla seconda regione in classifica, l’Emilia Romagna. L’occasione per riflettere sul tema è stata la presentazione, nella sede di Assolombarda, del libro di Gabriele Pelissero e Alberto Mingardi «Eppur si muove», dedicato ai cambiamenti della sanità in Europa, tra pubblico e privato. Ecco, prima di parlare di competizione a livello europeo, la sanità italiana ha le sue magagne interne da risolvere. Ad esempio, i conti in rosso di alcune regioni o gli sprechi sanitari e le richieste gonfiate di rimborso delle prestazioni. Per risolvere una volta per tutte il problema, il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, suggerisce di applicare il modello della sanità lombarda a tutte le regioni e di far pagare sanzioni salate a chi sfora i limiti di spesa: «Bisogna avere il coraggio di fare qualcosa di più - spiega - oltre a denunciare un fallimento politico». Gli fa eco Enzo Paolini, presidente Aiop, in rappresentanza delle aziende ospedaliere private: «Va anche superato un grosso conflitto di interessi - sostiene - che si realizza ovunque tranne che in Lombardia: nel sistema sanitario italiano, l’Asl è al tempo stesso programmatore, finanziatore, erogatore, pagatore, controllore dei propri concorrenti e controllato da se stesso».


Dalla Lombardia, in sostanza, arriva un imput: non limitarsi a premiare chi lavora bene, ma punire chi fa il furbo o chi non gestisce bene le finanze sanitarie. E il federalismo sarà la strada per premiare i virtuosi.

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