«Ricordo tutto di quella mattina». Il presidente di Met.Ro. Stefano Bianchi, non può dimenticare, come molte altre persone. Come avviene ogni 15 giorni Bianchi stava per partecipare a una riunione del comitato operativo. «Ricordo perfettamente che mentre stavamo per dare inizio alla riunione è squillato il mio telefono. Inizialmente le notizie erano frammentarie e arrivavano da varie fonti. Avevamo capito che era successo qualcosa di grave, ma non si sapeva esattamente cosa. Abbiamo subito deciso di sospendere la riunione e siamo andati in piazza Vittorio». Bianchi descrive «drammatiche» le immagini che gli si sono presentate davanti agli occhi appena arrivato a piazza Vittorio. «Era la prima volta che accadeva una cosa simile - dice -, eravamo tutti sconvolti e impreparati. Poi ci si è resi conto che, paradossalmente, sarebbe potuta andare molto peggio». «La cosa più confortante - ha detto Bianchi - è stato vedere il giorno dopo lincidente gli utenti che scendevano in metropolitana appena il servizio è stato riattivato. Abbiamo subito registrato il flusso di sempre. Non ho sentito nessun attacco dai cittadini, ma ho visto che hanno reagito con grande umanità». Bianchi coglie loccasione per ribadire che «la metropolitana è sicura e che i livelli di sicurezza sono superiori agli standard e alle medie europee». «Per mantenere questi standard ogni giorno viene fatto un lavoro certosino», evidenzia.
In merito alle lamentele sul trasporto in generale il presidente di Met.Ro., rispondendo agli utenti, ammette che subito dopo lincidente «nei mesi di novembre, dicembre e i primi di gennaio si è oggettivamente registrata una riduzione delle corse».«Ricordo bene, eravamo tutti sconvolti e impreparati»
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