In ricordo di Giovanni la casa accoglienza per i bimbi del Gaslini

La mamma sarà la direttrice dei nove alloggi finanziati dalla Fondazione Carige

«Accanto a questi bambini penso di fare qualcosa per Giovanni»: è proprio in nome del figlio Giovanni, morto nel '93 all'età di dieci anni, dopo lunghe cure all'Istituto Gaslini, che Maria Culcasi, 41 anni, trapanese, ha scelto di dirigere una casa di accoglienza per le famiglie dei degenti dell'Istituto Gaslini, a Nervi.
Acquisita e ristrutturata dalla Fondazione Carige, la struttura dotata di nove miniappartamenti, è stata data in gestione all'Associazione Cilla sotto il nome di «Casa di accoglienza Giovanni Culcasi» e il 3 novembre riceverà i primi ospiti.
«Giovanni nacque nell’83 - ricorda Maria - nell’89 abbiamo scoperto che aveva un tumore al rene e siamo arrivati qui a Genova, al Gaslini. Il primo anno è stato terribile, facevamo i pendolari tra Imperia, dove vive un mio fratello e il Sud, e Giovanni poteva viaggiare solo in aereo altrimenti si affaticava. Dopo un anno, grazie al passaparola, abbiamo scoperto l'Associazione Cilla e la sua casa di accoglienza per le famiglie “Rino Galeazzi“ di via Carrara. Lì finalmente mi sono sentita di nuovo in una casa, dopo anni di ospedale».
Anche il marito di Maria, Angelo, imprenditore edile, faceva avanti e indietro, sinché nel '91 Giò ebbe una ricaduta, fu sottoposto a trapianto al midollo e nel '94 morì.
«È stato il destino, è lui che ci ha portato qui - racconta Maria con voce ferma, quasi allegra - e per favore non chiamatelo lavoro: io all'Associazione non lavoro, coltivo una passione, l'Amore con A maiuscola».
Tornare a Trapani dopo la morte di Giovanni, Maria proprio non se l'è sentita: «Quella casa, anche se vicina alla mamma e ai fratelli, mi sembrava troppo grande, troppo vuota. Siamo rimasti qui, siamo cresciuti nel tempo grazie a tanti che hanno creduto in noi. Mio marito ha messo su una società con un architetto e io coltivo la mia passione».
Quanto al coraggio di stare vicino ad altri genitori con figli malati e rivivere il lutto del passato: «Ogni perdita è dolorosissima, come se perdessi un altro pezzo di Giovanni - dice Maria - passiamo mesi, anni a volte, accanto alle famiglie, ci affezioniamo come fossimo parte stessa della famiglia. A volte non dormo pensando ai problemi di qualche bambino, ma so che alla fine lo faccio anche per Martina, Antonio, Gennaro, i bambini che se ne sono andati di recente. È che io sono la persona più adatta per stare accanto a loro: so quando è il momento di parlare, quando il momento di stare zitti».
L'Associazione Cilla è stata fondata da Rino e Elsa Galeazzi dopo la perdita in un incidente stradale della figlia Maria Letizia Cilla, legata al Movimento di Comunione e Liberazione, morta a quindici anni nel '76.

Oggi l'Associazione gestisce case-famiglia in venti province italiane.
A Genova, la nuova struttura in viale Franchini 1b, a Nervi, ricavata nell’ex cinema Ambra, si aggiunge ad altre tre case che nel 2005 hanno ospitato mille famiglie.

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