Roma

«Il ricorso al Tar? Un acquazzone estivo»

Claudio Pompei

Nessun terremoto in vista e probabilmente i nuovi ricorsi al Tar del Lazio che chiedono l’annullamento del risultato delle elezioni regionali «avranno l’effetto di un temporale estivo». Ne è convinto il presidente della Regione Piero Marrazzo all’indomani delle notizie riguardanti la fissazione dell’udienza il 14 luglio e la notifica ai consiglieri eletti del fatto che la loro proclamazione è ancora «sub judice». I giudici amministrativi, comunque, potrebbero tener conto anche degli accertamenti svolti dalla Procura in merito alle firme per la presentazione della lista di Alternativa sociale. E in ogni caso, nell’ipotesi che il Tar dovesse ritenere irregolare l’esito del voto del 3 e 4 aprile, resterebbe sempre percorribile la strada del ricorso al Consiglio di Stato. Considerati i tempi della giustizia amministrativa, quindi, la questione slitterebbe alle calende greche.
«Ci sono state libere elezioni - ha ribadito ieri Marrazzo - in cui abbiamo raggiunto il 51%. Non c’è nessuna sentenza e nessuna sentenza è alle porte». Il presidente della Regione ha espresso piena fiducia nella magistratura e ha spiegato i contorni del ricorso presentato da due cittadini che chiedono l’annullamento per la vicenda delle firme false di Alternativa sociale. «Non c’è alcuna sentenza - ha ripetuto il governatore del Lazio - ma lo sviluppo giudiziario di una vicenda cominciata prima delle elezioni, che avrà il suo iter. Tecnicamente quella vicenda non può avere ricadute sull’elezione di questo consiglio regionale».
Sull’iter processuale dei ricorsi al Tar e delle inchieste della Procura, Marrazzo ha detto che «in Italia c’è un ordinamento giudiziario che svolge sempre il suo lavoro, l’ha fatto benissimo, e io mi sono sentito tutelato, in campagna elettorale, e così è anche oggi». Marrazzo ha poi insistito sui tempi dell’iter giudiziario che saranno lunghi. «La strada - ha spiegato - ha determinati passaggi processuali e parallelamente poi si inseriranno determinati procedimenti civili e penali, e quindi passerà del tempo. E comunque noi abbiamo la maggioranza dei voti e questa è una giunta che lavorerà a lungo». Marrazzo ha affrontato la vicenda del nuovo ricorso dopo l’incontro avuto con il prefetto di Roma Achille Serra per presentare la nuova giunta. «Non c’è - ha scherzato il presidente della Regione Lazio - nessuna dietrologia sulla visita di Serra».
«Non sono venuto qui per commissariare la Regione - ha confermato Serra - ma per incontrare il presidente Marrazzo che mi ha invitato. Non c’è dubbio che la collaborazione tra di noi sia uno degli obiettivi più importanti da raggiungere e tale collaborazione nasce dall’intesa e dalla stima reciproca e tutti sanno che c’è bisogno di collaborazione per risolvere problemi quali quelli della casa, della sicurezza e quindi, in quest’ottica, sono venuto volentieri qui per programmare i vari punti che porteranno a risolvere problematiche in modo intenso e proficuo».
Sulla vicenda dei nuovi ricorsi è intervenuta ieri anche Alessandra Mussolini: «È evidente che c’è qualche nostalgico - ha detto -. La politica, invece, dovrebbe andare avanti, non indietro». «Oggi (ieri, ndr) abbiamo ricevuto il testo di questo ricorso - ha aggiunto l’europarlamentare - e per questo non mi vorrei sbilanciare. Di certo, queste passate elezioni sono state tormentate ma, comunque, si è votato.

La politica, ora, guardi avanti».

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