I soccorsi, le lacrime, i feriti. Ma, davanti ad una tragedia come quella di corso di Porta Vittoria, dopo lo shock iniziale si mette in moto una complessa macchina di indagini e di perizie destinata ad accertare dettagliatamente le responsabilità e a calcolare i risarcimenti.
Nella prima fase, gli accertamenti vengono affidati al Servizio Rilievi della polizia municipale. Sono i vigili, in questa fase, gli unici interlocutori del pubblico ministero di turno, Cecilia Vassena: il fascicolo è stato aperto dufficio, senza bisogno di querele, essendoci stata una morte. Lindagine viene aperta inizialmente per il reato di omicidio colposo.
Sono i vigili a indirizzare al magistrato la prima Cnr, ovvero comunicazione di notizie di reato, in base alla quale i possibili responsabili vengono iscritti nel registro degli indagati. Ma prima di arrivare al processo si dovrà passare per lunghe e complesse perizie affidate a specialisti: anche perché il conto finale dei risarcimenti si annuncia assai pesante.
«Il documento chiave - spiega Massimo Bardazza, consulente della Procura, uno dei massimi esperti in questo campo - è la ricostruzione meccanica dellaccaduto che si basa essenzialmente su tre fonti: direzioni di marcia dei mezzi prima dellurto, posizioni successive, danni ricevuti. Questo avviene sulla base dei dati disponibili, come i segni lasciati dagli pneumatici, o il modo in cui si sono deformate le lamiere, tenendo presente un dato di fatto: lenergia che procedeva lo spostamento dei mezzi deve quadrare con lenergia spesa per deformarli».
Per la giustizia, insomma, lattribuzione dellintera colpa al guidatore della Porsche deve passare per indagini millimetriche. Dove conta, inevitabilmente, anche il fattore umano, cioè i racconti dei testimoni oculari.
«La ricostruzione sarà il documento chiave»
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