Tagli al sostegno per gli affitti, al servizio di ristorazione nelle scuole, al riscaldamento nelle materne, al sostegno per i disabili, ma anche allo spazzamento neve, ai parchi e al trasporto pubblico, ma non sullufficio di gabinetto del sindaco. A fronte del dimezzamento dei fondi per lo spazzamento neve, passati da 80mila a 40mila euro - «non ci resta che sperare che non nevichi» ironizza il vicepresidente del consiglio comunale Riccardo De Corato - sono stati congelati i contributi per la solidarietà internazionale e per incarichi e consulenze. «Per questi ultimi tre mesi dellanno, infatti, rimangono a disposizione 675mila euro di contributi per la solidarietà internazionale - tuona De Corato - e 188mila per incarichi e consulenze».
Giustificare il riequilibrio di bilancio con la manovra governativa significa mistificare la realtà per lopposizione: «La scelta dei capitoli di bilancio su cui tagliare - osserva De Corato - rimane in capo ai Comuni. Sta ai sindaci decidere se tagliare la sicurezza piuttosto che i viaggi di rappresentanza o i contributi per la solidarietà internazionale».
È stato stralciato dal bilancio il «fondo sostegno locazione universitari» per 150mila euro, che si aggiunge al taglio al fondo per il sostegno agli affitti, passato da 2 milioni a 1 milione 400mila euro per questi tre mesi. Così sono stati «ridotti» di 63mila euro il sostengo per il diritto allo studio e di 550mila il sostegno alla disabilità. Penalizzati anche gli stranieri alla prese con le difficoltà dellintegrazione scolastica: per loro a disposizione 100mila euro contro il milione e 100mila euro stanziato dalla giunta Moratti. La manovra correttiva degli arancioni sembra colpire soprattutto le fasce più deboli. A essere penalizzate anche le scuole: meno 100mila euro di fondi destinati alle casse scolastiche e meno 600mila per il riscaldamento. Tagliato di 2,5 milioni il servizio di ristorazione nelle elementari e materne. Deboli nel mirino della mannaia dellassessore al Bilancio Bruno Tabacci: cancellati 3 milioni di contributi per le rette delle strutture residenziali e di ricovero.
Guai, però, a parlare di «macelleria sociale»: «Non abbiamo fatto macelleria sociale» la replica piccata di Tabacci alle obiezioni dellopposizione. «Non tagliamo i servizi», ha confermato lassessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. «Nessuna macelleria sociale.
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