Riecco Gazza: «È l’ultima vita»

Londra. Sopravvissuto al «peggior anno» della sua vita, Paul Gascoigne parla per la prima volta della dipendenza da alcol e droga. E ammette che il ricovero è «l’ultima occasione» rimastagli. Scomparso il giorno di Natale, e ricomparso il giorno dopo, in una confessione a The Sun, Gazza non risparmia severissime critiche alla ex moglie Sheryl, colpevole di aver permesso al figlio dodicenne, Regan, di partecipare ad un documentario sull’esistenza tormentata del padre.
«Dicono che abbia più vite di un gatto, ma la verità è che me n’è rimasta una sola. Il 2008 è stato un anno terribile per me, il peggiore. Alcol e droga hanno rischiato di uccidermi. E il ricovero coatto è stato terribile, una parte di me è morta e non tornerà mai più. La differenza rispetto al passato è che ora so di non poter più bere un solo drink».
Ricoverato in una clinica specializzata nella cura dalle dipendenze a Minsterworth, nel Gloucestershire, Gascoigne giura di non aver bevuto una goccia di alcol da oltre un mese. Ma a Natale, turbato dal documentario «Saving Gazza» nel quale il figlio Regan lo accusava di essere «un pessimo padre», per qualche ora è fuggito in un albergo. «Non posso ancora credere che Sheryl abbia lasciato che nostro figlio venisse usato dalla tv. Cosa può capire un bambino? Ora mio figlio mi odia». Sheryl è una ex modella. «L’incontro con lei, in un bar, è stato il drink più costoso della mia vita. Le ho pagato circa 18 milioni di euro negli anni».


Secondo un confidente del Sun, la versione di Gascoigne non corrisponde a verità: l’intervista con il figlio avrebbe ottenuto l’assenso anche del padre. «Ci sono spezzoni di filmato in cui i due sono assieme davanti alla telecamera».

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