Riecco Lighea: «Finito il mio inferno dopo il Festival»

Certe volte capita. Capita che un’artista tenga duro e risorga dopo che le bastonate del caso avevano minacciato di spegnere l’audio della carriera. Così è successo a Lighea che in dieci anni ha messo insieme il lato bello e quello brutto di essere cantanti: nel 1995 era al Festival di Sanremo e il suo disco è stato tra i più venduti. Nel 1996 i problemi con la casa discografica hanno iniziato a diventare più rumorosi della musica. Fino a ora.
«Per i primi anni ho continuato a produrre le mie canzoni - dice oggi Lighea -, poi mi hanno detto di fare collaborazioni per mantenermi nel giro. E infatti ho registrato un singolo con Gaetano Curreri degli Stadio ma nessuno lo sa perché è stato distribuito male». In compenso ora c’è il cd Tania che in dodici canzoni riassume (bene, perbacco) com’è Lighea oggi: grintosa, determinata, libera da inutili servilismi stilistici. Lighea è questa, signori, e non assomiglia a nessun altro.

Insomma, è un’artista completa che, come spesso accade, ha pagato il prezzo della libertà e per fortuna adesso evita di impantanarsi nella retorica. Anzi. «Farò tanti concerti, il mondo della musica dal vivo è quello che mi ha sempre coinvolto di più», dice. E bentornata. \

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