Roma La salma di Pietro Colazzo, lagente dellAise (lAgenzia informazioni sicurezza esterna, ex Sismi) ucciso a Kabul durante un attacco dei talebani lo scorso venerdì, è rientrata in Italia. Il C130 dellAeronautica militare che trasportava la bara del funzionario dei servizi segreti è atterrato ieri mattina allaeroporto romano di Ciampino.
Sullaereo militare, che era partito domenica dalla capitale afghana, viaggiava anche la salma del regista francese Severin Blanchet, rimasto vittima dellattentato: il feretro non è stato fatto scendere e ha proseguito per la Francia.
Ad accogliere la salma di Colazzo cerano, oltre naturalmente ai familiari, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che ha la delega per i servizi, Massimo DAlema, presidente del Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), i vertici dei servizi, in primo luogo il generale Adriano Santini, capo dellAise, per la quale Colazzo lavorava come numero due a Kabul. Presenti anche i vertici delle Forze armate e di Polizia. Sulla pista un picchetto interforze, che ha reso omaggio alla salma.
Successivamente il feretro è stato fatto proseguire per la capitale, dove una camera ardente è stata allestita presso lospedale militare del Celio dalle 15 alle 18. Il feretro ha quindi ripreso il suo mesto viaggio e ha raggiunto Galatina, la città di origine di Colazzo in provincia di Lecce, dove la cerimonia per lestremo saluto avrà luogo oggi, presso il duomo, con inizio alle 15.
Lautopsia effettuata sul corpo di Pietro Colazzo ha mostrato che «almeno tre colpi di arma da fuoco» hanno centrato lagente italiano; la morte è stata provocata quasi con certezza da una ferita alla schiena. Il direttore dellAise generale Santini riferirà giovedì mattina al Copasir sullattentato di cui Colazzo è rimasto vittima.
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